Commenti a "Non so se ti ho amata tanto o poco, nel modo..." di Paul Mehis


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... A me non è capitato di odiare chi ho amatp, se non per istanti minimi, per rabbia, mai odio. Ho odiato me stesso se mi sono ritenuto causa della perdita, ma nemmeno quell'odio è (ovviamente) durato.

Non ho mai potuto ritenere ingiusto l'allontanarsi di una persona, anche quando questo allontanarsi sia stato "tradimento". Ho sempre, alla fine, reputato normale la possibilità che l'amore finisca da un lato o dall'altro.

Ciò provoca sofferenza, rabbia, che si sciolgono poi nel tempo per ritornare quantomeno come ricordi, spesso positivi ...
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Punto di vista interessante, ma personalmente non lo condivido.
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Opss ! rispondevo a Sir-Jo...
Paul , si può odiare se stessi con altrettanto successo poichè , amando realmente, si ripone la miglior parte di noi  nell' amata ,  e dunque odiando l' amata odiamo anche noi stessi.
...Ma è lei che odiamo per avercela sottratta.
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Ciao Giulio.
"...se Ami ed il rapporto  finisce senza che tu lo desideri , puoi arrivare ad odiare."  Hai ragione Giulio, questo a me è successo, con infinito odio, un odio mai provato prima, un odio da annullamento, però quell'odio non era rivolto a nessun altro che a me stesso.
In linea di massima, la vedo come nell'ultimo commento di Sir.
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Si , forse hai ragione.
Si potrebbe ipotizzare necessario magari ritenere l' allontanamento scelto dalla persona  amata come qualcosa di disonesto ed ingiusto, qualcosa che faccia  dubitare sull' onestà della stessa , sulla  veridicità del rapporto appena conclusosi  dunque,  per considerare l' odio possibile ?

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