Commenti a "La felicità è il granello di sabbia che..." di Giuseppe Freda


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postato da , il
: ))))
Dimetti dunque le armi, eh? Abbandoni il vernacolo..   : ))))
Io no; anzi, addirittura, per risponderti prendo in prestito pochi versi, una piccola immagine, dal più grande poeta napoletano, Salvatore Di Giacomo:

Arillo, animaluccio cantatore,
zerri-zerre d' 'a sera,
ca nun te stracque maie,
addò te sì annascosto?
'A do' cante? Addò staie?
Passo - e te sento.
E me fermo a sentì...
Zicrì! Zicrì!
Zicrì! Zicrì!
Zicrì!

Dolce e discreto grilletto immaginoso,
la verità è lontana
dalle tue fantasie
quanto la luna e le stelle dalle mie.

(Dicenno "Giesù", s'è spezzato o' chiappo).
Malgrado fosse, in verità, ben saponato.   : )))
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Gli porto il sapone così si lava le mani.
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...Nun purtà spavo a' casa d'o' 'mpiso...
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N tiempo 'e tempesta ogni pertuso è puorto.
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Bea...!
Come è vero che lo scugnizzo (o scugnizza) che si nasconde in ciascuno di noi non potrebbe usare altro linguaggio che il napoletano…
Innanzitutto complimenti non tanto per il proverbio, quanto per il corretto uso del napoletano scritto.
Che scrivessi bene in italiano lo avevo notato, ma in napoletano... !
E' cosa rara. Molti indigeni non sanno farlo.
Con un proverbio napoletano , però, sei in verità venuta a cercare vento a mare...  : ))
Bea… 'E pigliato 'o stipo pe' don Rafele!   ; ))))))))

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