Commenti a "Devo molto a quelli che non amo. Il..." di Wislawa Szymborska


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postato da , il
Vedo con un certo sollievo che, dopo 14 voti, questa frase ha una media di solo 5,93. Perché limitare il senso della parola "amore" al solo nostro compagno/a, o al massimo a coloro che ci sono "cari", mettendo tutti gli altri nella schiera di "coloro che non amiamo" è sinceramente inquietante per chi sa che bisognerebbe amare tutti, ma non vi riesce.
La frase senza dubbio esprime un realismo quasi cinico; ma non è poesia, è solo una evidente negazione dell'amore, sia per quelli che l'autrice non ama, sia per la persona che ella ama, evidentemente non abbastanza da non sentirsi sollevata dal totale disimpegno che nutre nei confronti degli altri.
Concordo tuttavia su un punto: in una prospettiva egocentrica dell' "amore", conviene di più il "non rapporto" con le persone che non si "amano", del "rapporto" con quella/e oggetto di questo "amore".
In tutta libertà e coscienza quindi, voto 0 la frase, sia quanto ai contenuti, sia quanto alla forma pseudo-poetica in cui è espresso: non mi fa vibrare che di rabbia e pena.
In barba al premio Nobel.
Un'ultima cosa quanto alla pace: se non inquadreremo l'amore per i nostri cari in una prospettiva di amore (e soprattutto tolleranza) universale, ma rimarremo attaccati ai nostri orticelli, non faremo  molta strada.
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postato da Federica Astolfi, il
Mi discosterò, concettualmente, da quanto espresso nel mio precedente commento, seppur inserito meno di sei mesi fa, nell'affermare che quelli che non amiamo potranno pur essere, di fatto, quelli che rispettiamo di più, ma non lo saranno nella sostanza... Cose che (il fatto e la sostanza) non sempre coincidono... Perchè, per lo meno personalmente parlando, posso pure non !nve!re contro una persona da me non amata che dimostra di non comprendere quello che cerco di esprimere (cosa che invece, con elevatissime probabilità, accadrebbe nel caso in cui la persona in questione fosse da me amata perchè quest'ultimo requisito implicherebbe la mia pr3tes4 d'esser compresa) mantenendo la calma e limitandomi diplomaticamente a ribadire la diversità dei punti di vista. Ma la mia calma sarebbe dipesa da una sostanziale indifferenza nel farmi comprendere da una persona di cui non m'importa nulla, e la diplomazia sarebbe soltanto apparente perchè molto probabilmente dentro di me considererei la persona in questione come !gn0r4nte.
Perciò questo, in quanto tale, non penso possa essere definito amore, per giunta migliore.
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postato da Federica Astolfi, il
A me è piaciuta "Loro stessi non sanno quanto portano nelle mani vuote", ma non è proprio quel Nulla che l'Amore dà?
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postato da , il
Non capisco il messaggio di Dori, vorrebbe forse insinuare che la Szymborska ha avuto il Nobel in quanto ebrea? Che poi neanche lo è.... Comunque il messaggio è piuttosto chiaro e la poesia è bellissima. Quelli che non amiamo, quelli a cui non siamo legati dalla passione, quelli il cui rapporto non è inquinato dall’amore nei suoi aspetti malati sono quelli a cui perdoniamo, vogliamo bene, anzi forse sono proprio quelli che “amiamo”. In un senso più alto e più vero del termine…
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postato da , il
questa l'ho gia sentita non so dove.non e'che era ebrea? in effetti e'bella fino alle ultime 4 strofe,poi si perde un po'. ragazzi neruda e'stato premio nobel ma se lo leggete capirete che e' solo per quello che era.
""La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
"""" questo e'il messaggio profondo che dovrebbe guidarci verso la pace.

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