Commenti a "Non esiste presente. Il presente è passato nell..." di Sir Jo (Sergio Formiggini)


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postato da , il
Sir Jo anche il tempo è relativo.
In questa discussione è relativa anche la definizione.
Non mi preoccupo, mettiamo d'accordo sul m0rto vivente.
Quando avviene il trapasso che tempo fa!!???
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postato da , il
Per Bea (6). Da mo(r)to si vive avendo vissuto e avendo lasciato segni ...

Federica (8). L'evoluzione del presente è il futuro e non il presente. E' il presente solo nell'istante che diventa passato entrando in un nuovo tempo che nell'istante stesso è il futuro.

Agatina (9). Nella nostra mente è presente tutto quello che riusciamo a percepire e ad immaginare.
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postato da , il
Agatina concordo, mi piace la tua definizione del tempo.
Infatti ricordo ferfettamente (memoria del passato) il tuo Avatar giovanile. In questo preciso momento, che scorre e corre velocemente (ho rotto l'orologio di proposito: niente) ammiro attentamente il tuo nuovo Avatar e, nell'attesa,
mi chiedo: Che sarà
che sarà
che sarà
Agatina vecchia
che sarà...
So far tutto o
forse solo
un pappagallo
io sarò.....
9
postato da , il
Per cogliere la vera realtà del tempo occorre guardare nell' interiorità . Se il passato é oggetto di ricordo, e questo ricordo é vero , chi lo ricorda deve vederlo e quindi in qualche modo il tempo deve essere . Parlando del passato noi non esponiamo le cose che sono passate , ma usiamo parole formate secondo le immagini impresse nel nostro animo delle cose nel loro accadere . La memoria ha la facoltà di trattenerle ; essa , però , é qualcosa che si possiede al presente . La memoria , allora , non é altro che presente del passato . Un discorso analogo vale anche per le altre due dimensioni del tempo : il futuro non é altro che attesa presente di ciò che sarà e il presente attenzione presente a ciò che é . Le 3 dimensioni del tempo sono dunque tre " presenti " nella nostra anima : eventi passati , presenti e futuri sono in quanto sono presenti nella nostra anima .
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postato da Federica Astolfi, il
Come afferma Luciano De Crescenzo, teorizzando Socrate, in "32 dicembre": il presente, come separazione fra il passato (che non è più) ed il futuro (che non è ancora)  non esiste. Tal caso però presuppone l'inesistenza del tempo assoluto sennon come astrazione mentale.
Ad ogni modo, potendo effettuare in tempi futuri l'attribuizione di senso all'evento rendendolo passato, quel presente continuerà ad essere, evolvendosi.

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