Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Poesia)
La danza è una poesia muta; la poesia è una danza parlata.
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La danza è una poesia muta; la poesia è una danza parlata.
Come medico penso che la morte sia essenzialmente la liberazione definitiva dalle sofferenze.
La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via non si può più tornare indietro. È la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare, risponderei "quando finirò di vivere.
La danza è una canzone del corpo di gioia e di dolore.
Ho rianimato persone uscite da una Near Death Experience,
hanno descritto, la loro capacità di osservare il mondo e se stessi dall'alto, dal di fuori del corpo.
Dopo la more rientremo nel ciclo della materia, rinnovandoci in altri essere viventi come humus.
Dopo la morte sarò un'altro uomo o donna. L'unica possibilità incarnazione è diventare un altro essere umano. Solo gli uomini possono interrogarsi su chi sono ed avvicinarsi a Krishna.
Capiremo tutto in quel ultimo passaggio in cui perdere la vita apparirà così impossibile che - a dispetto di ogni speculazione filosofica - il senso dell'esistenza si svelerà nella sua eterna semplicità.
Sono fiduciosa in altre di continuare a vivere in altre forme per trasmettere il messaggio di felicità imparato in questa vita.
La fine della vita è un mistero uguale a quello della nascita: chiedersi cosa c'è dopo la morte è come chiedersi cosa c'era prima.