Scritta da: Rocco Papa
Chi vive troppo nella realtà, ne perde di fantasia..
Composta domenica 27 maggio 2012
Chi vive troppo nella realtà, ne perde di fantasia..
Che brutto doversi abituare all'assenza delle persone. Ancora peggio quando lo devi fare per scelta loro perché hanno scelto di non esserci.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
La mediocrità spesso ha qualcosa di insopportabile: la presunzione!
La gente ha il vizio di sparire, e la brutta abitudine di riapparire.
Non è vero che sono pigro. Sono estremamente motivato a non fare niente.
I colori delle emozioni in tutte le loro sfumature non si possono lasciar sbiadire ne ingabbiare in nome di chissà quali dettami. Spesso indossiamo abiti che non ci appartengono e a chiacchiere vantiamo il possesso dei valori della vita. Un plauso agli audaci condannati dai bacchettoni implosi nell'anima e stitici nel cuore.
Devo smetterla di bere altrimenti continuo a scrivere o devo smetterla di scrivere altrimenti continuo a bere?
Questo è il problema.
All'origine dello spread è la distanza tra il "dacci oggi" e "il nostro pane..."