Scritta da: lafiorentina
in Frasi & Aforismi (Poesia)
Mi accorgo che la poesia è come una mosca catturata in un bicchiere, che ronza e sbatte contro il vetro senza fermarsi mai.
dal libro "L' attimo e l'essenza" di Guido Mazzolini
Mi accorgo che la poesia è come una mosca catturata in un bicchiere, che ronza e sbatte contro il vetro senza fermarsi mai.
Ho bisogno solamente di qualche verità. Un solo simbolo, ma eterno.
Ho bisogno di un sogno, che possa squillare di gioia.
Accade che un giorno ti guardi allo specchio e non sei più tu. Osservi la fronte più ampia, il pozzo più scuro degli occhi, ti soffermi sull'intreccio sottile di rughe. Capisci di essere solo, non di esserlo diventato ma di esserlo stato da sempre. Si nasce e si muore soli, due eventi grandiosi con un unico protagonista e tra questi si evolve la vita che spesso è un monologo contraddittorio nel continuo tentativo di ovviare alla solitudine, un cercare di uscire da questa realtà intrinseca. Si tendono mani, si trovano occhi, si ascoltano voci, tutto per sentirsi meno perduti. L'errore più grande è voler mettere la propria felicità nelle mani di un altro. L'errore più grande è illudersi di non essere soli.
Scrivere è aprire la propria casa, sopravvivere al tempo che divora.
I viaggi più lunghi cominciano sempre da un piccolo passo.
Il cuore sa cosa gli manca. La testa, spesso, se ne dimentica.
Scrivere è sottrarsi alla condanna di una sola vita.
Se ti ami, ti salvi.
E invece no. Invece preferisci consegnare la tua felicità nelle mani di chi all'inizio ne avrà cura, ma ben presto cercherà la convenienza e farà con il tuo cuore strani artifici e patteggiamenti.
E allora fregatene.
Non pensare che la felicità sia essere amato. La felicità è amarsi.
Comincia da lì. Il resto arriverà.
Mi consola pensare che da qualche parte dell'universo due uguali a noi continueranno ad amarsi, diventeranno vecchi insieme, vicini, un'anima sull'altra, come le pietre sul letto di un torrente.