Scritto da: Tommaso Mauro

Vento e pioggia

Capitolo: 1

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...da quell'essere che non curandosi di lei continuava a scrivere all'aperto quasi come se la volesse sfidare, aumentò e presto si diede il cambio con la neve e con il vento, neve pioggia vento neve pioggia e poi di nuovo neve pioggia vento, ma quell'essere non si spostava continuava imperterrito a scrivere, anche se ormai di quello che aveva scritto l'impietosa pioggia la crudele neve e il perfido vento non avevano lasciato che due parole "addio mondo". La mano iniziò a rallentare il respiro dell'essere si fece grosso, come se avesse corso a lungo, il corpo cadde in avanti, la fedele penna e l'amico foglio furono portati dal vento una centinaia di metri lontano dal corpo, la neve poi ricoprì tutto con il suo candido manto.

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