Scritto da: Giorgio De Luca

Mamma


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Quella notte la mente oscillava, percepivo sensazioni strane nel silenzio inquieto della stanza, come se occhi indiscreti mi guardassero di nascosto... i pensieri si aggrovigliavano in un intreccio di emozioni ed il passato si riaffacciava prepotente per rivivere quei momenti, come se il tempo si fosse fermato con la consapevolezza che le cose belle della vita non potessero mai avere fine... Il tuo volto era l'immagine bella dell'amore che Raffaello rappresentava nei suoi dipinti come simbolo di purezza, accentuandone la delicatezza, l'innocenza, la tenerezza. Mi guardavi muta, con una espressione che non conoscevo. Sulle tue guance scivolavano lacrime di pietra mentre sussurravi parole senza suono che si perdevano nell'universo del dolore. Me ne stavo seduto accanto a te, ai confini del silenzio, senza avere la forza di fermare l'uragano che si abbatteva devastante sulla mia vita. Le "certezze" costruite nel Teatro dell'infanzia si frantumavano come onde sulle scogliere dell'incertezza... Quattro tocchi di campana avvicinavano l'alba. Sembravi svegliarti, sorridere al tuo "io" bambina in fuga verso arcipelaghi di nebbia... Girando il capo ho visto un uomo, gli occhi erano di un colore chiaro, come il tuo sorriso. L'orologio batteva la quinta ora, il gallo si preparava a cantare, le prime luci ... [segue »]

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