Scritto da: Andrea Manfrè

Il coraggio di Paul


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...si sa a fare cosa, gli appariva ora banale e, quel che è peggio, senza senso. Non riusciva più ad assaporare quel sentore misto di fiume, di mare, di salsedine, di pesce, di alghe ma anche di ferro arrugginito, di motori, di petrolio, di olio da macchina, tipico del porto di New York.
Eppure da ragazzo non gli pareva possibile che esistesse un posto migliore di quello! Forse avrebbe dovuto dare retta al suo istinto e tentare di partire alla ricerca di nuove avventure verso altre città, verso lidi sconosciuti. Farsi una vita altrove: in fondo il mondo era tanto grande... Ma poi aveva incontrato Lei, Paula, l'amore della sua vita: erano veramente fatti l'uno per l'altra.
L'attrazione reciproca fu immediata e Paul si ritrovò accasato senza neanche accorgersene. Che periodo fantastico! Due cuori e una capanna: luce, acqua corrente, buon vicinato e pochi altri comfort, ma quanto amore! I figli, meravigliosi, arrivarono quasi subito.
Paul poteva dire di aver assaporato la felicità! Eppure, da quel momento per lui il tempo cominciò a scorrere un po' troppo in fretta; sarà stato l'inquinamento, ma il panorama stesso, così come l'umore, pareva gradualmente incupirsi. New York: chi non lavora non mangia... e ... [segue »]

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