Scritto da: Andrea Manfrè

E nella notte più buia il gatto incontrò la luna


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...e calda sensazione di sentirsi amato. Le gocce che iniziarono a scivolare sul musetto di Nerino non erano solo i primi avvertimenti di un temporale. Il vento si fece sentire e con lui una nuova sensazione: la paura. Ma tutto d'un tratto, le nuvole cominciarono a correre veloci, qualcosa le stava spaventando. Dietro di loro cominciava ad apparire il cielo più blu che si ricordi a memoria di gatto. Il volto di una regina dalla pelle di perla comparve in alto, aveva tutta la luce che solo lo sguardo di una giovane donna innamorata poteva emanare, e nelle sue parole c'era tutta la tenerezza di una madre premurosa. Aveva un nome breve e impossibile da dimenticare: Luna. Il cielo era il suo elegante mantello di velluto, intorno a lei brillavano i più bei diamanti. Non importava da dove venisse, Luna era lì e lo aveva salvato. Luna vegliò su Nerino fino all'arrivo del sole, e gli promise che tutte le notti sarebbe tornata, da allora lui non riuscì più a staccarle gli occhi di dosso.
Nick staccò lo sguardo dalla vetrina e si girò in cerca di Mary. La intravide sul ponte, illuminata dai raggi del sole, sembrava un'attrice che calcava sicura il suo palcoscenico. Lesse nel suo sguardo un po' di preoccupazione, avrebbe dovuto avvertirla che si sarebbe allontanato. Era così bella che non riuscì a tirare fuori la voce per chiamarla, ma rimase a guardarla rapito, proprio come faceva quel gatto con la luna.

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    Scritto da: Andrea Manfrè

    Commenti

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    Grazie Antonio..falla girare canta qualcuno,e a me sembra che tu riesca a far girare il punto di vista sulle cose..non è necessario che l'uomo sia al centro dell'universo.

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