Scritto da: Anna De Santis

Frammenti di vita

Capitolo: Prefazione

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...specialmente da mio zio pipo come amavo chiamarlo, mi portava in bicicletta con lui sul lungomare, all'alba, al porto quando arrivavano i pescatori con le reti stracolme di pesci, un artista che vedeva oltre, mi ha sempre raccontato storie incredibili, affascinata dalle sue parole imparavo anch'io a sognare.
Il mare dunque era diventato il mio elemento, una forza della natura alla quale sempre mi paragonavo, ero sempre in agitazione, un vulcano in eruzione, una curiosità incredibile, una voglia incredibile di crescere e sempre fuori dagli schemi, sicuramente ho sempre avuto una guida sicura che mi hanno resa sempre più forte nel mio carattere, nonostante qualche lacrimuccia, per la lontananza dai miei genitori e da mio fratello Guido, bastava che i miei zii mi stringessero per consolarmi di tutte le mie pene.
I miei zii avevano un gatto: Cetta, l'amore più che altro di mio zio pipo, da mia zia Margherita riceveva solo rimproveri e spesso assaggiava la sua scopa, certo la gattina doveva pur limare le sue unghie sui divani e sulle tende, ed era la sua disperazione. L'amore per gli animali, quindi me lo hanno trasmesso mio zio ed i miei cugini che ancora adesso hanno sempre amici pelosi in casa.
Ormai ero alla fine della quinta elementare e dovevo tornare a Cassino per iscrivermi alle medie, avevo solo dieci anni perché direttamente sono andata in seconda elementare, certo la situazione era completamente nuova per me, essere di nuovo in famiglia con i miei genitori e se prima nel collegio mi mancavano da morire, ora in quella casa mi sentivo stretta da impazzire e mi sentivo sola, abituata con tanta compagnia...

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