Scritto da: Rosarita De Martino

Pasqua 1958


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...sguardo del Risorto e sento di non dovere dare nessuna spiegazione! E poi, nella sua concretezza, si sarebbe troppo stupito di questa mia sensazione!
E mi giro ma Gesù ora è immobile senza vita è tornato a essere una statua di cera!
Ora aumenta sempre più il profumo della campagna, mi capta, mi avvolge l'odore della ginestra e improvvisamente il colore giallo diventa luminoso e si trasforma in uno sfolgorio di luci che sembrano provenire dai lampadari di una chiesa.
Ritorno in me così mi ritrovo nella mia parrocchia dello Spirito Santo e sono fra la "mia gente".

Ora lo sfolgorio di luci, si confonde con il canto di gloria, è tolto il drappo dorato dal quadro che ora appare in tutto il suo splendore.
Certo l'artista l'ha fatto in preghiera! Lo credo d'istinto.
Gesù Risorto è raffigurato nella duplicità della sua natura umana e divina.
Il rosso del mantello non nasconde bensì esalta la sua vigorosa fisicità fermata in una vita che diventa eterna.
La sua divinità è sottolineata dal suo poggiarsi sicuro sulle nuvole mentre misericordioso dirige il suo azzurro sguardo sulla terra che benedice.
Il quadro vibra di una sua interiorità resa visibile con l'uso di colori intensi che ... [segue »]

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