Scritto da: Concetta Antonelli

Una buona ragione


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...li rendono ancora più vivi
- Ciao... - fa lui
- Parli la mia lingua? - gli chiedo subito. L'espressione del bambino è un po' stupita:
- Sì, sono italiano...
- Ah, bene. Posso sapere perché piangi? - incalzo
Gli occhi tornano per un attimo a riempirsi di lacrime, ma, con uno sforzo evidente, lui le ricaccia indietro.
-Perché mia madre è morta... - dice poi con semplicità.
Un macigno. Mi ha buttato un macigno.
Mi appoggio stancamente al palo della luce, tiro fuori le sigarette e ne accendo una... attraverso la voluta di fumo lo osservo, le spalle magre ancora sussultanti ogni tanto.
- Beh, è un buon motivo per piangere... hai ragione... - gli dico.
Ancora una volta alza il visetto e mette i suoi occhi vellutati dritti nei miei:
- Papà non dice così... dice che sono un uomo... e non devo piangere
- Quanti anni hai, giovane uomo? - domando piano
- Nove! - risponde orgogliosamente - beh, quasi nove... tra due mesi...
Schiaccio nervosamente sotto il piede quanto rimane della sigaretta:
-Certo, sei un uomo... nove anni... ma, ogni tanto, se hanno una buona ragione, anche gli uomini possono piangere, sai... e poi non ti ha visto nessuno... - lo sbircio, vorrei capire ... [segue »]

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    Scritto da: Concetta Antonelli
    Riferimento:
    Quando si fanno i bilanci di una vita...

    Commenti

    2
    postato da , il
    grazie Mario.
    1
    postato da , il
    Anche qui non bisogna buttarla giù così pesante!  Solo una donna avrebbe potuto sfoderare un così sensibile colloquio.Non tutto è perduto.

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