Scritto da: Elettra Sereni

Scricciolo


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...cimentasse nel capire quale logica muovesse tante ingiustizie.
Era una bambina socievole lei, ordinata e solare, dal fare buffo e goffo qualvolta, forse è proprio questo ciò che la rendeva unica nel suo genere, il suo essere perfezionista mantenendo il suo spirito d'azione, la sua bravura nello sbagliare e nel correggersi sempre col sorriso.
C'era qualcosa in lei però che turbava i suoi occhi, li rendeva a tratti cupi e spenti, un male interiore che forse con l'età avrebbe riuscito a capire e sanare.
La madre Sandra, l'adorava, quella piccola creatura così intraprendente che a tentoni cercava di muoversi all'interno di situazioni a volte più grandi di lei, nelle quali dimostrava tanta maturità, forse troppa vista la tenera età.
La prendeva ogni tanto sulle ginocchia, anche se ormai la piccola Emy era cresciuta per "quelle cose" e le raccontava sempre la stessa favola, cenerentola.
Sandra aveva provato tante volte a cambiare storia, ma Emily si dimostrava molto determinata nella scelta medesima della stessa favola, sembrava incuriosita dalla figura della sguattera dai modi gentili.
Si addormentava lei, grazie alle parole dolci di Sandra, che la cullava con il ritmo melodico dei suoi stessi sussulti, dei silenzi che si creavano tra gli intervalli che venivano poi sovrastati da altre parole, e poi da altre ancora... per poi spegnersi in un lieve bacio che la madre le regalava, perché il suo sonno fosse più lieto.
Sognare era ciò che Emi prediligeva fare, anche perché la sua immaginazione le consentiva di cavalcare i cavalli più belli, di raggiungere le speranze più alte e di cibarsi della più grande felicità che risiede nel cuore di ogni bambina che guarda il mondo con occhio puro.

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