Scritto da: Martina Boselli

Lei


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...modo, ovvio. Non era di quelle che ti abbracciano sempre, o che ti ripetono in continuazione che ti vogliono bene o che ci saranno sempre per te.
Lei no, non era così. Lei lo faceva. Lei restava sempre, soprattutto quando tutto andava storto, lei se ne stava lì e non si muoveva di un solo passo, nemmeno se glielo chiedevo urlando. Anzi, lei si spostava per lasciarti un po' più di spazio, lo faceva in silenzio, ma non perché se la fosse presa, ma perché non voleva disturbare e voleva comunque esserci e quindi restava ferma, fin quando poi, non ti veniva voglia di avvicinarti, abbracciarla e chiederle scusa per essere stato il solito coglione.
Lei poi ti dava un bacio sulla fronte, ti sorrideva in quel modo, inclinando un po' la testa su un lato che mi faceva impazzire, intrecciava le sue dita alle mie e diceva: "non preoccuparti. Ce la facciamo."
Capite? Usava il plurale, anche quando la cosa non le riguardava minimamente. Era quello il suo modo per dimostrarti che ti amava. E lo faceva davvero.
Era anche fragile. Ma non fragile come quei vasi di cristallo o di ceramica che vanno in frantumi solo sfiorandoli e ... [segue »]

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