Un amore impossibile, o quasi

...vedere ben schierate le varie targhette corrispondenti alle persone che occupavano le stanze.
L'ordine e la pulizia regnavano assieme al silenzio, sembrava di essere in una clinica svizzera.
Ero imbarazzato, e con passo lento mi incamminai scrutando per individuare la stanza n. 8, che era quella suggeritami dal portiere per recarmi per la richiesta dell'l'abbonamento. Ma in realtà leggevo tutti i nomi serigrafati nelle targhette mentre il battito cardiaco prendeva la rincorsa. I miei occhi oscillavano da destra a sinistra come quando si assiste ad una partita di tennis, nell'intento di leggere un nome in particolare in quelle targhette.
Pensai che di solito i manager occupano la stanza in fondo al corridoio e che avrei interrotto la percorrenza di quel lunghissimo corridoio molto prima, in quanto ero arrivato davanti la stanza n. 8. Feci finta di non vedere quel numero, proseguì fino ad arrivare quasi alla fine del corridoio, quando da una stanza uscì un signore ben vestito dall'aria arrogante che mi chiese cosa stessi facendo lì. Spiegai lo scopo della mia visita ma lui con fare freddo mi rimandò indietro quasi a voler dire che non sapessi leggere e che la stanza n. 8 era passata da un pezzo.... [segue »]