Scritto da: Giulia Testaquatra

Irraggiungibile


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...le nostre. Affidate a quei gelidi pugnali che danzavano nell'aria, insensibili, gelidi.
Tutto era ovattato, bianco, come la neve.
Il mio corpo era adagiato su un tappeto bianco, bianco come la neve.
Morbido come la neve.
Freddo come la neve.
Non piansi.
Tenni tutte le mie lacrime nel mio cuore.
Mi sorpresi a dire di non aver paura.
Ma ne avevo tanta di paura.
Paura di perdermi, paura di star male, paura che quel male non finisse mai.
Girai lentamente la testa verso mia madre.
Anche lei ora aveva il viso stropicciato e rosso come la prima volta che decisi di parlare con te.
Feci un grande sforzo per allungare la mia mano e prendere la sua.
La portai sopra al mio cuore, era calda la sua mano, il calore che non riuscii a trovare nella tua.
Chiusi gli occhi.
Lentamente.
Come prima di addormentarsi.
Sentii le palpebre ribellarsi e tremare per un po'.
Non volevano arrendersi.
Cedettero dopo poco.
Ora ero in un altro posto.
Non so ancora se in un posto migliore, so solo che mi sarebbe piaciuto trovarti.
Dall'altra parte del fiume.
Con una mano calda e rassicurante pronta ad afferrare la mia, come quella di mia ... [segue »]

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