Scritto da: Cassandra Diafano

Un Felice equivoco


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...hai detto?
- Che cosa, che sono femmina? Non era importante. E tu non me lo hai chiesto.
- Mi hai lasciato credere che...
Lei non gli lascia completare la rimostranza, ha già puntato la porta del bar, che apre con un gesto deciso, ma non brusco.
Entrano nel piccolo locale, affollato. Un piccolo gruppo di motociclisti sta liberando un minuscolo tavolino, che Nico e Felix prontamente occupano, sedendosi rapidamente, uno di fronte all'altra.
- Sei pure carina. Sei lesbica?
Prima che lei possa reagire, un provvidenziale cameriere raggiunge il loro tavolo.
Lei distende i lineamenti che aveva appena contratto, e chiede, con un sorriso cortese: "Una cioccolata calda, per favore. E una brioche alla crema". Lui aggiunge: "Per me un cappuccino, e... ma sì, anch'io: una brioche. Grazie".
- Due brioches alla crema, un cappuccino, una cioccolata... ripete professionalmente, a conferma, e si allontana verso il bancone del bar.
Nico lo guarda, seria.
- No, non sono lesbica.
La voce è fermissima, atona. Gli pianta sul viso i suoi occhi chiari, ora ben aperti, e non distoglie lo sguardo. Felice prova un leggero disagio, una sensazione indistinta ma impossibile da ignorare.
- Cosa pensi di fare? - Chiede lui in tono ... [segue »]
Composto mercoledì 31 agosto 2016

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