Scritto da: Michele Ciorra

Il padrino


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...lo fece ripetere due volte. Riattaccò immediatamente, era buona norma essere sempre brevi ed evasivi al telefono, acquistò il ticket e poi, da bravo utente, lo obliterò e con l'aiuto di un facchino raggiunse il binario da dove il treno si apprestava a... decollare.
Faceva un caldo della Madonna ed il sudore aveva scalfito a macchia di leopardo la sua, una volta immacolata, camicia in pura seta ma l'ingresso in carrozza gli restituì, grazie all'aria condizionata regolata in modo perfetto, il respiro.
Ringraziò il giovane portabagagli e lo gratificò di un biglietto da dieci euro.
Non vedeva l'ora di raggiungere il Golfo di Gaeta e per rivedere una terra che, nonostante tutto, sentiva sua e per portare a termine un mandato che non poteva più procrastinare. Ne andava, per dirla tutta, della sua incolumità se non fisica professionale.
Il convoglio bianco-rosso sfrecciava al limite della velocità consentita quando all'ingresso nel campo visivo del Golfo di Gaeta rallentò notevolmente mentre una gentilissima hostess invitava, in vari idiomi, i passeggeri a volgere lo sguardo attraverso i finestrini per godere di uno spettacolo, quello del Golfo di Gaeta appunto, con rari eguali sulle coste della penisola.
Salvatore, che il panorama lo conosceva perfettamente,... [segue »]

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