Scritto da: Vincenzo Augello

Amara ombra


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...a spaccarsi, poi gettai tutto fuori e inspirai secca aria novella.
Esultai, ero invincibile.
Navigai per mari generosi di tante meraviglie, ma un vento fresco annunciò il momento che avrebbe elevato il mio spirito.
Mi rallegrai, non che fossi tediato, ma ero impaziente come un fanciullo nello scartare un dono.
Ebbi a prepararmi alla lotta con solerzia e tenni frattanto un assetto avveduto, quando il dono prese forma.
In mille saette, ed onde smisurate provai il mio ardire con lealtà, ma nel divorare la passione di quel tanto agognato palpito, il tridente di Nettuno affondò le mie carni.
Composto giovedì 8 gennaio 2015

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