Scritto da: Nadia Consani

Il sogno di Franca


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...ai piedi che ogni tanto toglieva e prendeva in mano per sentire sotto di sé il calore della terra, con un pentolino di riso e una mela nella borsa e con tanta tristezza si incamminava lungo il viottolo che portava alla casa della maestra sarta.
L'unica libertà che non aveva perso era quella di immaginare la sua casa fantastica sul mare, una famiglia perfetta e sensazioni mai provate nel suo mondo reale.
Sentiva l'odore delle ginestre e del salmastro, udiva il canto stridulo dei gabbiani e assaporava panini con il prosciutto e la cioccolata.
Anche un principe azzurro sognava, mentre imparava a fare il punto a orlo. Un ragazzo che le facesse tremare il cuore e la trattasse come una regina, non importava se fosse stato povero e con i buchi sotto le scarpe.

Ha trovato il suo principe azzurro, Franca. Povero come lei, ma ha saputo donarle quella stessa felicità che assaporava quando si lasciava accarezzare dal vento, sulla spiaggia dei suoi sogni.

 Fine.
Composto domenica 16 maggio 2010

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    Scritto da: Nadia Consani
    Dedica:
    ... a mia madre!

    Commenti


    9
    postato da , il
    Grazie Giuseppe, detto da te grande giusto critico, è un gran bel commento. :-)
    8
    postato da , il
    Toccante. Bello il doppio piano descrittivo su cui corre il racconto: l'intrecciarsi di fantasia e realtà è tipico dei bambini, ma anche di chi riesce a conservare, malgrado il trascorrere degli anni e le dure realtà della vita, una finestra socchiusa, aperta o, ancor meglio, spalancata sul mondo dei propri sogni.
    7
    postato da , il
    Grazie a tutti... Leonetto e Franca erano i miei genitori davvero.
    6
    postato da Trishtil, il
    Stupendo!
    5
    postato da , il
    Grazie Nadia :)))))

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