Scritto da: Andrea Bidin

I padroni del nostro destino


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...con il racconto della sua vita e di ciò che non aveva più.
In cosa differiva da me quel ragazzo, oltre all'uniforme di diverso colore?
Presi in mano il terzo ed ultimo foglietto, quello che Karl mi diede il giorno dell'esecuzione.
Non lo avevo letto subito, la concitazione del momento, il dover portare fuori tutti i detenuti che eran destinati al macello, non avevo avuto a disposizione il tempo necessario a contemplarlo.
Me lo diede in mano pochi secondi prima che aprissi la sua cella, col sorriso sulle labbra.
D'istinto mi venne da chiedermi come poteva avere quell'espressione tristemente felice sul volto, sapendo di andare a morire.
Ma in realtà comprendevo benissimo il suo stato d'animo. Era il sorriso di una persona che, privata di ogni cosa, desiderava soltanto non soffrire più, abbandonare un mondo nel quale non si riconosceva più, un mondo che non lo accettava più.
Il suo sguardo, quando lo bendai per l'esecuzione, non lo dimenticherò mai.
Il frastuono emesso dalla raffica di colpi che investì i prigionieri fu agghiacciante. I corpi senza vita dei nostri ormai ex nemici giacevano sul terreno. Anche quello di Karl, riverso al suolo, in una pozza di sangue, con la benda sugli ... [segue »]
Composto martedì 19 gennaio 2010

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    Scritto da: Andrea Bidin

    Commenti

    1
    postato da , il
    Una domanda a cui non si può rispondere.


    "adesso, chi verrà a liberare noi?"

    La speranza?

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