Scritto da: Grazia Finocchiaro

Cristalli di parole


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...interposizioni, è diretto, privo di orpelli e inutili retoriche e banalità ormai obsolete.

Dalla poesia "Intreccio delle ciglia" (eutanasia)

_Ho gridato quanto grande era l'urgenza
del continuare quella vita con appena
d'acqua un sorso e di cibo altra sacca
per alleviare l'eterna partenza...

Verso emotivamente forte, che ci parla del senso della vita e dell'impotenza umana di fronte all'evolversi di un processo inarrestabile, quello della morte.
Parole forti, quasi urlate dal senso di smarrimento di chi assiste qualcosa, e non più qualcuno.
Lacrime fra le righe, quando l'essere umano è ostacolato dal giusto e lo sbagliato, quando non vorremmo vedere quei corpi adagiati, immobili, inerti, idratati e nutriti in attesa di un non risveglio.
Un dilemma difficile che la nostra autrice, sensibile e attenta, ha voluto sottolineare con una lirica intensa ed emozionale.

I suoi versi c'invitano a profonde meditazioni, a riflessioni e a domande che spesso non trovano risposta, lasciandoci all'attenta considerazione dei nostri limiti umani.
L'arte poetica nasce dall'incontro col proprio sé, dove non possiamo mentire, così come fa Grazia Finocchiaro, portando fuori dalla nicchia profonda dell'anima, i dubbi, le difficoltà e le certezze del nostro tempo.
La sua poesia è un viaggio dove tutti ne attingiamo, perché l'esperienza del vivere ci accomuna nell'unico cammino che conosciamo: l'esistenza terrena.

Ciò che la nostra autrice esprime, lo fa con garbo, gentilezza e amabilità, quasi con timore o addirittura la paura di frantumare i propri pensieri così come fossero fragili e delicati cristalli... cristalli di parole.

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