Scritto da: Paul Mehis

Riunione familiare


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Quella casa... mi ossessionava tutte le volte che ci passavo vicino dovevo fermarmi ad osservarla.
Era tetra ed allo stesso tempo affascinante, conoscevo di lei ogni crepa sulla facciata, i glicini spogli sembravano immobili anno dopo anno era ambigua.
Era divisa in due parti perfettamente uguali in quanto a dimensioni, ma la metà di sinistra era fatiscente, mentre quella di destra era intonacata alla perfezione con serramenti ben curati.
Quella casa era lo specchio del mondo: il male ed il bene, l'uomo e la donna, la notte ed il giorno, la morte e la vita...
Quella notte non riuscii a resistere; dovevo entrarci come se all'interno vi fosse celato il mistero dell'essere!
Protetto dal buio di una notte senza luna, dopo essermi accertato che non vi fosse nessuno, passai all'interno varcando una porta ormai inutile e fragile come ossa corrose dal tempo.
L'oscurità era quasi totale, usai il mio accendino per poter scorgere qualcosa.
Inciampai e per non cadere appoggiai una mano contro un muro; era ricoperto di una muffa vischiosa di un colore non definibile...
Nonostante il freddo intenso, dentro, vi era un caldo umido da togliere il respiro, ogni movimento del diaframma era sempre più faticoso.
Non potevo uscire ... [segue »]
Composto domenica 22 febbraio 2009

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