Scritto da: Nadia Consani

Zac


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...via un po' di più, ma ci sarà Elisa con te, ti vorrà bene, ti porterà a correre al rio e sulla scogliera a vedere i gabbiani... dai, prendimi il cellulare!"

Zac stava silenzioso col muso per terra, mentre Ruggero preparava la valigia perché aveva detto ad Elisa che sarebbe dovuto andare per qualche giorno a fare fisioterapia alle terme e lei, se poteva, sarebbe rimasta a casa sua per accudire il cane.
Era soltanto una bugia, ma Zac era un cane speciale e aveva intuito.

Ruggero guardava la valigia posta sul sedile posteriore e aveva le lacrime agli occhi, poi scese a fatica dalla macchina dopo aver messo fuori la sedia a rotelle che teneva sul sedile accanto al suo, lasciò lo sportello aperto come faceva sempre quando portava anche Zac e si avviò verso la scogliera.
Anche quel giorno un leggero vento di maestrale increspava il mare e le piccole onde riflettevano i colori del tramonto, lo specchio d'acqua mandava riflessi porporini e dorati e alcuni gabbiani sostavano guardando verso l'orizzonte, come se aspettassero l'oscurità per riposare. Sugli scogli, la sagoma in controluce del solito pescatore solitario si apprestava a riporre i suoi attrezzi e una barca a vela ... [segue »]
Composto martedì 1 luglio 2014

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