Poesie inserite da Paul Mehis

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Scritta da: Paul Mehis

Sul fiume

Seduto nel silenzio
ad ascoltare
le mille voci
dei colori della terra.
Forse,
ad aspettar risposte,
soffocate puntualmente dalla modestia del mio essere.

Una lucertola marmorea
irradiata dal sole
mi osserva
sogghignando,
per tutte le mie domande
che lei non si è mai posta...

... le basta il calore del giorno.
Composta martedì 11 agosto 2009
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    Scritta da: Paul Mehis

    Condanna

    Mi sfilai la pelle,
    per far spazio alle cravatte.

    Follie di saggia ipocrisia umana...

    Volli donarti sicurezza,
    travestita in listelli di doussie
    e pareti colorate, ma emozioni in bianco e nero.
    Amore sterile.

    Tu... volevi solo,
    l'eternità di quel bacio tra le lapidi,
    riscaldati dalla luna.
    Tu... volevi solo,
    le mie parole e le mie paure.
    Io,
    non seppi dartele...

    Ed ora,
    senza te,
    mi appaiono così chiare,
    così leggibili,
    come sculture infuocate dentro viscere d'iceberg.
    Composta venerdì 7 agosto 2009
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      Scritta da: Paul Mehis

      Social network

      Ma come può essere sociale?

      Come è possibile non poter cogliere
      la profondità
      di uno sguardo,
      il colore
      degli occhi.
      Le parole trasparenti di
      un'espressione

      Come è possibile rinunciare
      alla pelle...
      al profumo inebriante
      della gioia,
      al puzzo
      della rabbia
      all'odore nauseante
      delle lacrime.

      Come è possibile rinunciare
      alla saggezza
      delle rughe,
      alla freschezza
      di gote arrossate,
      alla spontaneità
      delle risate.

      Tutte le volte che ammiro questo specchio sul mondo,
      mi sento estremamente asociale.
      Composta sabato 25 luglio 2009
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        Scritta da: Paul Mehis

        Per la vecchia denti-storti

        Conosco una donna
        che compera continuamente puzzle
        cinesi
        puzzle
        cubi
        cavi
        pezzi che alla fine s'incastrano
        in un ordine
        li completa
        matematicamente
        risolve tutti i suoi
        puzzle
        vive giù in riva al mare
        mette lo zucchero fuori per le formiche
        e crede
        alla fin fine
        in un mondo migliore.
        Ha i capelli bianchi
        li pettina di rado
        ha i denti storti
        e indossa ampie tute informi
        su un corpo che molte
        donne vorrebbero avere.
        Per anni mi ha irritato
        con quelle che giudicavo
        eccentricità - come i gusci d'uovo a mollo
        (per nutrire le piante
        col calcio).
        Ma infine quando penso alla sua
        vita
        e la paragono alle altre vite
        più eccitanti, più belle
        e originali
        mi accorgo che lei ha ferito meno
        gente di tutti quelli che conosco
        (e per ferire intendo semplicemente ferire).
        Ha passato periodi tremendi,
        periodi in cui avrei forse potuto
        aiutarla di più
        perché è la madre della mia unica figlia
        e siamo stati un tempo grandi amanti,
        ma ne è uscita,
        come ho detto
        ha ferito meno gente di
        tutti quelli che conosco,
        e se guardi le cose così,
        beh,
        ha creato un mondo migliore.
        Ha vinto.
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          Scritta da: Paul Mehis

          Paul ed io...

          Ombra che nasci dalla luce...
          Svolgi la tua mansione!
          Passi ovunque... Arrivi ovunque...
          Senza volto, senza nome... ne pensiero, ne emozione.

          Ombra di ghiaccio...
          Fuggi come vento!
          Fuggi gli sguardi!... Fuggi gli echi lontani!
          Dura come il marmo... Friabile come il calcare.

          Ombra di carne... Rammenta!
          L'indissolubile legame che ti porti appresso...
          l'eterno patto con l'alba del nuovo giorno
          Senza di essi... cessi di esistere.

          Senza te... l'immensa biglia continuerà a ruotare...
          Composta giovedì 28 maggio 2009
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            Scritta da: Paul Mehis

            Insieme...

            Con te, imparai la dolcezza del tuo essere...
            Con te, imparai la felicità della tua ingenuità...
            Con te, imparai il senso del viaggiare...
            Con te, imparai l'amore del sentirsi indissolubili...
            Con te, sopportai la noia dello scandire del tempo...

            Ma,
            se non ti avessi persa...

            Non saprei il dolore di una passeggiato all'inferno...
            Non sarei mai sprofondato in un tramonto, in un cielo stellato con lo sguardo offuscato dal sale...
            Non avrei più sognato, senza più dormire...
            Non avrei mai compreso l'infinità dell'amore, ed il rigetto per il cibo...
            Non avrei mai sopportato il peso, del dover per forza vivere...

            Ma,
            se non ci fossi stata...

            Non avrei mai scritto e letto con il cuore...
            Non avrei mai smesso di ridere degli antichi poeti...
            Non avrei mai scavato e raschiato nel fondo della mia anima...
            Non sarei ciò che sono...
            ... e saprei solo ciò che desiderano altri...

            ... Ma non vi è volta, pensando a quel giorno lontano,
            che io non risenta le tue parole come epitaffio inciso sul mio cuore di cristallo...
            Composta venerdì 3 luglio 2009
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              Scritta da: Paul Mehis
              Lo trovarono che camminava lungo l'autostrada
              tutto rosso
              sul davanti
              aveva preso un barattolo arrugginito
              e si era tagliato l'organo
              sessuale
              come a dire:
              visto cosa mi avete
              combinato? Tanto vale che vi prendiate
              il resto.

              E un pezzo lo mise
              in una tasca
              un pezzo
              in un'altra
              e fu così che lo trovarono,
              mentre
              tirava di lungo.

              Lo affidarono
              ai dottori
              che cercarono
              di ricucirgli
              i pezzi
              ma i pezzi stavano
              benissimo
              così
              com'erano.

              Io penso certe volte a tutta la gran
              figa
              abbandonata
              ai mostri
              della terra.

              Forse era la sua protesta
              contro questo
              o la sua protesta
              contro
              tutto.

              Una Marcia alla Libertà
              fatta da un uomo solo
              che non ha mai trovato posto
              tra
              le critiche dei concerti
              e le classifiche
              del baseball.

              Dio, o qualcuno,
              lo
              benedica.
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                Scritta da: Paul Mehis
                Dice la sera: "Ho sete d'ombra"
                Dice la luna: "Io ho sete di stelle!"
                La fonte cristallina chiede labbra,
                sospiri chiede il vento.

                Io ho sete di aromi e di risate.
                Sete di canti nuovi
                Senza lune ne gigli,
                e senza amori morti.

                Un canto mattutino per cui tremi
                La quiete dei ristagni
                Dell'avvenire. E colmi di speranza
                Sia le onde che le melme.

                Un canto luminoso e sereno,
                pieno di pensiero,
                vergine di tristezza e di angosce
                e vergine di sogni.

                E senza carne lirica che colmi
                di risate il silenzio.
                (Uno stormo di cieche colombe
                lanciate al mistero. )

                Canto diretto al cuore delle cose
                e all'anima dei venti
                e che riposi infine nella gioia
                del cuore eterno.
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                  Scritta da: Paul Mehis

                  La rosa su Christine

                  Quella sanguigna rosa sul cruscotto da giorni...
                  Abbracciata da un velo trasparente...
                  l'ammirai, irradiata dal sole, intristendomi giacché ormai avvizzita...
                  Nel sudario vetrato innumerevoli gocce scintillanti...
                  Condensa?
                  O Lacrime per la nostalgia di non esser mai stata donata?
                  Composta mercoledì 11 marzo 2009
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