Ritorno alla periferia del mare

le tue scritte "ti amo"
con le tante o fino alla fine del muro
seguite da i suoi
"davvero?" con i punti interrogativi
fino alla fine del muro
sono state quasi cancellate
da mille spruzzi di mare,
dall'acqua delle piante annaffiate,
dalla pioggia
o dalle pallonate al muro fattosi porta
date da ragazzi diventati mai grandi,
cresciuti soltanto in stupidità,
senza alun rispetto per l'amore a parole,
quello fatto di vernice sui muri.
Il cortile è lo stesso,
biciclette appoggiate,
una miseria diversa
una miseria straniera
che non ha cancellato la nostra,
due miserie convivono.
Come del resto i padroni,
i ladroni.
I capelli hanno cambiato colore,
la testa ha cambiato mille volte bandiera,
il cuore no.
I tatuaggi sul corpo sono anch'essi segni sbiaditi,
nessuno li ha mai annaffiati o colpiti,
piccoli fili caduti.
Le ferite che hai dentro
quelle si sono solchi profondi,
se ci infili il dito lo tiri su rosso e bagnato.
Ed ogni tanto ti riappare alla vista
non sai neanche dove,
ne come,
l'unica traccia rimasta delle scritte sui muri,
quel punto interrogativo,
unica certezza.
Composta giovedì 9 maggio 2013

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