Pazzi a pezzi

Le mani al mento
a reggere la testa che guarda in basso.
I piedi fermi a terra
pronti a farsi piante e crescere
ed aver foglie e frutti,
e figli,
pur di sfuggire ad una brutta fine.
Le braccia alzate
senza le mani già occupate in altro,
resa senza condizioni.
La testa è spenta,
accetta ciò che un tempo le sembrava assurdo
ed il corpo cade a pezzi,
nessuno più lo vuole.
Mani guantate
lo getteranno in pasto a tramogge rumorose
che divideranno il troppo marcio
da quel po' di buono che si nota.
Ed alla fine si sotterra,
con ciò che resta di un uomo,
la sua storia,
ma non si sotterrano le colpe degli altri.
Chi lo piange
mentre scende nella buca
si aggiunge a chi
conosce la ricorrenza del giorno dei morti
come la ricorrenza del giorno dei torti
... subìti.
Composta sabato 9 giugno 2012

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