Scritta da: duska

Sotto lo stesso cielo, sopra la stessa terra

Oggi mi son vestita da Pierrot.

Ho riposto la maschera di Arlecchino
e Pulcinella; e Colombina, pure quella.

Nell'aria limpida del mattino
mi son seduta ai margini del mondo
per osservare la vita che s'alza.

Uomini come formiche
spuntano veloci da ogni angolo.
Volti grigi senza sorrisi
su gambe, come bielle svelte,
s'alternano al suolo senza sfiorarsi.
Occhi assenti, labbra tirate, cervelli ingabbiati:
inizia la corsa.

Tutti uguali camuffati
tutti uguali a camminare
tutti pronti a sopraffare
tutti pronti a condannare
tutti in fila per pregare
tutti pronti a sparare
tutti uguali ad assicurare
con i bla bla bla e l'amore a parole...

Piangi Pierrot, piangi e cancella
quelle finte lacrime nere col tuo dolore.

E tu, uomo: rallenta la corsa,
china la testa sulle tue spalle... e rifletti.

Guardati accanto: c'è una mano protesa,
scambia un sorriso col suo dolore.

Riannoda i sogni persi nel gelo
e falli volare alto come libellule.

Ritroverai così lo slancio d'un sorriso
seppellirai l'inganno e solo allora la vita
sarà vera festa:

d'Amore, generosità e... leggerezza.

E tu, tu sarai uno diverso.
Non più uno fra tanti nell'universo!

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    Scritta da: duska

    Commenti

    2
    postato da , il
    Anche se siamo presi da una smania sconosciuta, nello scompiglio del tempo che passa; anche se non ci accorgiamo più di quel raggio fievole del sole proteso a riaccendere preghiere ferme per ricondurci alla luce, dobbiamo avere la forza di fermarci un attimo. E riflettere. Insieme.
    1
    postato da , il
    Hai ragione Rosanna, in un mondo che corre all'impazzata non c'è più posto per la riflessione.
    Saremo mai capaci di fermarci?

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