Scritta da: Marzia Ornofoli

Sonetto alla libertà da Eleuteria

Non che io ami i tuoi figli, i cui occhi vuoti
Vedono solo l'ansia che li opprime
e le cui menti nulla sanno, e nulla vogliono sapere...
Ma il ruggito delle tue democrazie,
i tuoi regni di terrore, le tue grandi anarchie
Come il mare rispecchiano le mie passioni più selvagge
Dando un fratello alla mia rabbia: libertà
Soloper questo le tue urla sgraziate
Mi sono gradite; altrimenti tutti i re potrebbero
Togliere ogni diritto alle nazioni con le fruste
Insanguinate o cannoni traditori, e io
Resterei indifferente... Invece,
Invece questi cristi ce muoiono sulle barricate,
Dio sa che sono con loro in qualche cosa.
Composta venerdì 31 luglio 2009

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