Scritta da: Cristina Metta

Gnossiennes, la bellezza ai tempi della peste

Tu mi spingi contro il muro impalpabile dell'aria
per tenermi prigioniero
in quegli occhi che ardono con compulsive fiamme
e mi disorienta ogni abbraccio satellite intorno al mio corpo
che freme
che trema
sono tuo prigioniero cosa vuoi farmi?
Mi arrendo
mi sciolgo
giochi di Satie con dita impercettibili mi mescolano il sangue
un calderone di fuoco con stregoni inneggianti incantesimi
un mago Sollima inizia il suo incendio del mondo a partire dalla mia vena
mentre tu nulla
tu nella quiete osservi
come i mondi dei nostri nervi collidono

la tua bellezza è una finestra su altre dimensioni del tempo
cello sonata archetto sfiora sto tempio è la piega delle tue labbra
buffe a volte sinistre creature che mi invitano a un gioco di paure
sei invincibile
pungi mia ape assassina
ho corso per ere pur d'afferrarti
ma tu nulla
scappi sempre
fantasma
che amo
amo e mi dispero pur di trovarti
mentre le ossa si crepano dentro per un tic tac infernale
che solo tu
potresti fermare per un attimo

spingi quel tasto di armonie sui miei muscoli
fammi vibrare di suoni
fammi cantare alla tua anima
così da respingermi ancora e ancora
finché non ti innamorerai di questo ferito contro il muro d'aria dolce
dove siamo costretti a respirare entrambi
come bamboli in mani celesti

tu mi spingi contro un muro d'aria
fammi tuo
fammi tuo
sospira il cuore
vieni avanti pungi
mia ape assassina

Milky way man.

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