Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: lillalalli

L'anima

Quanto ti amo!
E tanto credo in me, che non mi do alcun prezzo e,
alcuna stima a me posso appropriare,
perché io credo di migliorare di giorno in giorno.
E l'ardore sento che in cor mio s'accresce,
io sono il vulcano, sono la lava... sono il magma incandescente,
insorgo a lapilli
e straripo come mare che infuocato
si avvale della propria irremovibile compattezza.
E la mole che mi è a collo tengo,
mi inarco, m'allungo, combatto ciò che è dolore...
o fo modo che il mio volere,
fia che il male... m'appaia come il bene.
E mi dilanio per sentir se vivo...
se io sono umano;
nulla m'abbatte e nulla m'è fatale.
Mi ergo come il monte che sovrasta la terra
e carezza il cielo
e guardo ove l'orizzonte mi illumina la strada
per seguire gli argini del mondo.
Sono il ciclope della natura
forte... impetuoso;
son l'aligiero amore,
sono tutto intenso come potenza... e tenerezza.
E su fili sonori d'un'arpa io danzo... io parlo... io vivo

(ora, io conosco me...)
Composta mercoledì 16 dicembre 2009
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    Scritta da: merè
    Alcuna via
    contorta come
    quest'intreccio che mi
    diventa radici
    nello stesso ventre
    e rimescola il sangue
    perduto in uguali sentieri
    rabbia! Rabbia!
    Chè non si riesce
    a dire
    ché non va oltre
    questa collina
    conosciuta a m e m o r i a!
    Come alfabeto
    estraneo che m'ingoia.
    A l i!
    Ali, voglio ali, voglio aria!
    Voglio correnti di vento
    amico, finalmente!
    Chè non posso
    più assorbire terra
    pizzicandomi le dita
    sull'eco della mia stessa
    voce!

    Ali... figlie in volo.
    Matte... figlie confuse.
    Ali che vorrei
    matte le mie voglie!
    Entrambi
    inchiodano le mie visceri!
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      Scritta da: Alessia Barbaro

      So che mi senti

      In nove pezzi
      l'involucro
      di quei giorni fatti a metà:
      "Uno per me
      e uno per te" mi dicesti
      e anche se fosse passato
      un tir inverso di distanza,
      tu m'avresti pensata
      nel disordine d'un tuo foglio bianco
      per me.

      Ancora adesso
      spero di trovarti alla porta
      con quel tuo sorriso scheggiato
      pronto a raffigurare il bene che sempre ti vorrò.

      Ma so che mi senti
      e che, un giorno, a tua figlia
      parlerai dei nostri sogni distesi sulla sabbia
      dal 1997.
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        Scritta da: merè

        Adesso

        Varcato soglie
        di usci socchiusi
        o spalancati con forza possente
        frantumando ossa
        solo mie.
        Sempre.
        Ridicolo tentato aiuto all'altro
        ché appartiene
        al pensiero sul mondo,
        tutto attorcigliato
        nell'animo,
        ché roccia sono
        ma d'arenaria friabile.
        Persa nei cantucci
        nascosti del vento
        l'urlo non è possibile,
        nel silenzio accettato.
        E gira selene,
        nell'immenso Dio sole.
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          Scritta da: Samantha Tommasini
          Seduta in riva al mare,
          guardare lontano verso l'orizzonte,
          laggiù proprio laggiù,
          dove il sole si tuffa e lentamente si spegne.
          Seduta nella sabbia umida circondata dal silenzio,
          lontani ormai i rumori dei bambini,
          rincorrersi le voci urlanti dei giovani,
          solo le onde infrangersi sulla spiaggia.
          Rimanere così ammaliati da tale meraviglia,
          che da sempre stupisce
          nel suo incantevole essere sé stessa.
          Composta giovedì 28 novembre 2002
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            Scritta da: Samantha Tommasini
            Musica nera, silenzio,
            vita in subbuglio, cuore screpolato,
            malinconia e nostalgia.
            Fuori è arrivato il sole,
            sembra dirmi svegliati, ritrova la luce,
            esci a gridare che ci sei, che sei viva.
            Invece sono morta.
            Non durerà per sempre, frullano tante parole.
            Per oggi resto qua,
            i gomiti sul tavolo,
            la sigaretta accesa,
            il caffè fumante e gli occhi colmi di lacrime.
            Le ossa intorpidite,
            lo stomaco svuotato,
            vuoti d'aria e voli della mente.
            Composta domenica 29 febbraio 2004
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              Scritta da: Giuseppe Acciaro

              Il compito

              Limata con pazienza
              l'anima
              dalle tossine della vita,
              l'avo declinante
              dona oculato
              la sua essenza
              ai discendenti ancora lontani
              dalla fine della strada.

              Un giorno
              toccherà a loro
              occuparsi di chi li segue.

              Quando si spezza la catena,
              gli anelli isolati
              si uniscono con altri,
              sbagliati e contrastanti.

              Alcuni anelli
              non si recuperano più.
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                Scritta da: Samantha Tommasini
                Speranza di un cuore malato,
                sale su un treno,
                scappa per vivere ancora.
                Dimenticare, fuggire...
                verso l'infinito...
                Speranza di un cuore malato,
                rotto il respiro,
                soffocanti ricordi,
                quanto è sembrato vicino quell'attimo,
                un istante,
                un istante lungo un'eternità...
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