Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: Amo un Angelo

Quel momento che prima o poi arriva

La mia anima è nata.
Il mio nome è nato molto prima di me.
Il mio corpo è nato 9 mesi prima di quel Sabato 2 Febbraio 1991.
L'opera sembrava conclusa ma non era così.
L'anima si sentiva sola, ma il corpo non era a conoscenza della sua esistenza ed era incapace di comprendere i suoi bisogni.
Questa lunga agonia è durata ben 18 anni e chissà per quanto altro tempo ancora era destinata a durare se tu quel 28 sera di dicembre non avessi azzardato a baciarmi.
Sì! Ne sono certo, la mia anima quella sera è entrata in contatto con la tua ricevendo un marchio indelebile.
Un marchio di cui la mia anima aveva bisogno da molto tempo, ma il corpo non è stato mai in grado di interpretare il bisogno, e adesso una volta ricevuto non ne può far più a meno.
È quasi un anno che le nostre anime si sono incontrate, io benedico ogni giorno in cui la mia anima è stata in compagnia, una compagnia sempre gradita e desiderata, ma un anno è formato di 365 giorni e non mi sembra giusto ringraziare solo un giorno, perché ogni giorno è da considerarsi traguardo e inizio di qualche altra cosa.
Ognuna delle anime sa benissimo di amare e desiderare il meglio per l'altra.
Forse troppo da allontanarsi per non ferirla più o forse è talmente devastata da questi sentimenti fortissimi, mai provati finora, che non riesce a capire ciò che accade.
Ma la mia appunto è legata al corpo da un sol legame il cuore!
Quindi, sarebbe meglio mettere da parte la ragione, e seguire ciò che veramente prova, ovvero: Bisogno della Tua anima!
Molte volte è stata ferita la tua anima, forse troppe,
ma la tua è una grande anima, saggia e anch'essa bisognosa di un'altra, per trasmettere la propria saggezza. La mia al contrario è molto piccola, marchiata dalla tua, e non desidera altro che diventare come il proprio maestro!
Per sempre marchiata da te.
Composta martedì 3 novembre 2009
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    Scritta da: Angelo Panico

    La tua casa è un tappeto di ricordi

    Uno sugardo al tuo arredamento...
    la tua casa è un tappeto di ricordi
    foto del passato... immagini ricorrenti
    vecchi ricordi riaffiorano... e destano la mia attenzione
    ho una strana sensazione di disagio... noto con piacere
    il frutto del passato che mette le sue radici in un presente
    formato si di cartacee convinzioni... ma pur sempre ricordi...
    in qualunque angolo della casa mi nascondessi sentivo
    di essere osservato... giudicato... e spogliato
    volevo scappare... volevo evadere... ma la prigione dei tuoi ricordi
    mi teneva inchiodato lì... quasi prigioniero di una curiosità
    dannevole... potevo percepire la presenza di un fantasma...
    come la mia ombra mi seguiva... tentando invano di calpestarla...
    non facevo altro che rendermi ridicolo...
    estirpare ricordi dalla mente... e fonderli per poi miscelarli
    con un presente... presente a tutti... ma non per tutti...
    stupide convinzioni... il presente... il passato... il futuro...
    abbelliscono la mia mente... come ritratti di ricordi esposti su pareti di indifferenza
    adornate da cornici di stupide convinzioni...
    mi affaccio... mi espongo così tanto... che nonostante il mio baricentro sia superato
    non cado... non tremo... non crollo... è pericoloso...
    non si può sfruttare e sfidare la gravità... inevitabilmente ti trascinerà giù...
    come il vento che ti accarezza il volto prima della tempesta... come dita
    che sfiorano i tuoi lineamenti prima di esplodere in reazioni violente...
    come occhi pronti a giudicarti e non sempre e solo a guardarti
    sensazioni... è per questo e grazie a questo che scrivo: vivo!
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      Scritta da: edoelestorie appese

      S fizioso profumo d'estate che fu...

      S fizioso profumo d'estate... che fu!

      S ibilava il vento senza confine
      s 'alzava la sabbia fra l'ombreggio
      s palmandola delicata e fine
      s ull'ambrate pelli a tatuaggio

      s 'intrecciavano destini la nel turbine
      s torie dell'estati all'arrembaggio
      s piritose le nostre trame birichine
      s trumenti d'anelito e di coraggio

      s trizzavamo l'occhio a signorine
      s foggiando fantasie come foraggio
      s farfallando sul miele d'una vergine
      s ussurandole amore come omaggio

      s farzoso il tempo ch'ora è ruggine
      s foglio i ricordi di quel vagabondaggio
      s ulle note di quell'eterna canzone
      s apore di Sale... dove ora veleggio

      s 'ospirando lieve mi viene il magone
      s entendo i profumi di questo mio viaggio
      s volazzando nel tempo dell'illusione
      s enza mai venir meno nell'essere saggio.
      Composta martedì 17 ottobre 2006
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        Scritta da: Angelo Panico

        Tra sogno e realtà

        Tra sogno e realtà
        le nostre volontà si sposeranno in una fisica concezione
        ed i più puri dei sentimenti poseranno i loro sguardi tesi all'infinito...
        pensiero di un cieco che ha conosciuto l'udito per sentirsi apprezzato...
        il gusto per trarne godimento l'olfatto per ricordare...
        le attenzioni che mi sai dare!
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          Scritta da: armanda66

          Il vento

          Io sono il vento...
          fuggo nella notte
          rincorro i gatti randagi...
          io sono il vento...
          apro le finestre
          ed entro nelle case...
          passo sulle pagine dei libri,
          io sono il vento
          spettino le belle donne
          e le sorprendo mentre
          camminano per strada...
          io sono il vento...
          ti porto il ricordo
          di un profumo
          che poi svanisce,
          e non sai da dove proviene...
          io sono il vento
          ascoltami nel silenzio...
          abbracciami e immagina
          che il mondo sia dentro di me...
          Composta giovedì 17 dicembre 2009
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            Scritta da: Marco

            L'(in)essere

            Spettro d'un ombra
            contorce mani
            che non son mani
            vortica nella vita sorda

            popolata d'un creato evanescente
            dove poggiano vuoti vertiginosi
            nello scorrere del tempo impotente
            in giorni sempre più erosi

            nella cacofonia vitrea
            passeggiamo solcati da venti
            involgendo il desiderio
            nella astrusa esistenza spuria.
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