Il pesce è muto nel mare, la bestia è turbolenta sulla terra, l’uccello canta per l’aria. Ma l’uomo ha dentro di sé e il silenzio del mare e lo strepito della terra e la musica dell’aria.
Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra. Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte. Il mio desiderio è solo questo.
Amica mia, questa sera mi sembra che, attraverso mondi innominabili dove già siamo vissuti, abbiamo lasciato il ricordo della nostra unione, Tu e Io. Quando leggo antiche leggende, ispirate da passioni spente, oggi, mi sembra che una volta eravamo una persona sola, Tu e Io e che la memoria ritorni a quel tempo...
Donna, non sei soltanto l'opera di Dio, ma anche degli uomini, che sempre ti fanno bella con i loro cuori. I poeti ti tessono una rete con fili di dorate fantasie; i pittori danno alla tua forma sempre nuova immortatlità. Il mare dona le sue perle; le miniere il loro oro, i giardini d'estate i loro fiori per adornarti, per coprirti, per renderti sempre più preziosa. Il desiderio del cuore degli uomini ha steso la sua gloria sulla tua giovinezza. Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
Tu mi prendesti per mano e mi traesti al Tuo fianco, mi facesti sedere su l'alto seggio al cospetto di tutti gli uomini; ond'io divenni timido, incapace di muovermi e di seguitar la mia via; esitante e scongiurante a ogni passo che non avessi a urtare in una loro spina insidiosa. Alfine son liberato! Il colpo è giunto, stride l'insulto, il mio posto è là, giri nella polvere. Ormai dinanzi a me sono aperti i sentieri. Aperte ho l'ali al desiderio del cielo, Vado a raggiungere le stelle cadenti della mezzanotte, vado a precipitarmi nell'ombra profonda. Somiglio a nuvola estiva in balia dell'uragano, la quale, gettato via l'aureo diadema, appende la folgore come spada a una catena di lampi. Corro con folle gioia giù pel sentiero polveroso del reietto; m'avvicino alla Tua, finale accoglienza. Il bimbo trova la madre quando ne lascia il grembo. Quando io vengo separato da Te, sbandito dalla Tua casa, sono libero di contemplare il Tuo volto.
Saranno pieni di preoccupazioni i tuoi giorni, se devi darmi il cuore. La mia casa, al bivio, ha le porte aperte, il mio pensiero è sempre assente, perché io sono un poeta. Non sento colpa per questo, ma te lo dico, se devi darmi il cuore. Se impegno con te la mia parole in canzoni e sono deciso a mantenerla, quando la musica tacerà, bisognerà che tu mi perdoni, perché la legge decisa a maggio la violo volentieri in dicembre. Non rifletterci troppo, se devi concedermi amore. Finché i tuoi occhi canteranno l'amore e la tua voce comunicherà la gioia, le mie risposte alle tue domande saranno sempre appassionate, anche se non precise. Vanno credute per sempre e poi per sempre dimenticate.
Non so come tu canti, mio signore! Sempre ti ascolto in silenzioso stupore. La luce della tua musica illumina il mondo. Il soffio della tua musica corre da cielo a cielo. L'onda sacra della tua musica irrompe tra gli ostacoli pietrosi e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto, ma invano cerco una voce. Vorrei parlare, ma le mie parole non si fondono in canti e impotente grido. Hai fatto prigioniero il mio cuore nelle infinite reti della tua musica.
Se l'amore deve essermi negato, perché il mattino spezza il suo cuore in canzoni, e perché questi sospiri che il vento del sud disperde tra le foglie appena spuntate ?
Se l'amore deve essermi negato, perché porta la notte, in dolente silenzio, la pena delle stelle ?
E perché questo folle cuore getta getta sconsideratamente la speranza su un mare la cui fine non conosce ?