Poesie di Rosita Matera

Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Rosita Matera

Il gioco della vita

Come pioggia dal cielo giungeranno i sogni
che con passi silenziosi coloreranno i pensieri,
goccia a goccia riempirai il tuo cuore
come un vaso di luce che trabocca di gioia.

Tuttavia ci saranno giornate cambiate
da una nota stonata scritta in contropiede
una nota strozzata che vorresti annullare
ma trattenuta dal foglio che non vuole saperne.

La luce nel vaso che trabocca di gioia
a volte non basta a cancellare
quel che la vita vuole cambiare.

Io lo so che in quelle giornate
guarderai solamente la pioggia che batte
ma sappi che anche la fredda pioggia
serve a far nascere un fiore dal fango.

Forse in quei giorni penserai
che la vita è un gioco senza regole
e la porta del cuore tu chiuderai,
ma io ti sarò accanto e ti spiegherò
che il caso o la vita vuole aver la ragione
senza curarsi della tua opinione.
Ma ognuno di noi ha un potere assai grande
che brilla ogni volta che dobbiamo lottare:
è capire che il caso non va contrastato
perché è come un vento che va assecondato,
attendendo che muti la sua direzione
che prima o poi sarà a tuo favore
affinché nasca un fiore dal fango,
un fiore forte che sfida il vento
perché ha radici di cielo e cemento.

Su cento tentativi avrai una sola certezza
finché i palmi delle mani non avranno durezza.

Di mille parole, tu fanne una preghiera
che giunge a Dio
prima che faccia sera.

E infine sappi che tu sei speciale
e mai lo dovrai dimenticare
perché imparerai che il vento si stanca
e abbatte sé stesso in una calma bianca
e quel fiore robusto nella sua perfezione
sei tu che brilli di vita
nella benedizione.
Rosita Matera
Composta mercoledì 13 maggio 2015
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Rosita Matera

    Abbi cura

    Abbi cura dell'oggi e non del domani
    perché se coltiverai bene il terreno
    del tuo tempo che vivi al presente,
    nascerà una pianta robusta
    che fiorirà solo grazie al tuo amore.

    Abbi cura di ogni cosa
    che il destino vorrà regalarti,
    anche se piccola o malandata,
    tu guardala col cuore,
    non darla mai per scontata:
    la sedia bianca vecchia e scrostata
    con la sua storia tracciata nel legno,
    il gatto randagio di cui nessuno si accorge
    che ha un mondo da poterti donare,
    dell'esile stelo che regge il papavero,
    se tu lo bagnassi crescerebbe più fiero

    ... perché sarà la tua dedizione, la tua cura, il tuo tempo
    a dare un valore persino al vento che soffia.

    Porterai energia e persino la vita
    a tutto ciò, che stringendo al petto,
    amerai con tutto te stesso:
    al tempo, ai ricordi, alla ruga sul viso,
    alla luna che parla regalandoci sogni.

    Abbi cura di ogni piccola cosa,
    che sia anche un pugno di terra
    perché da una piccola zolla incolta,
    se tu saprai averne cura,
    potrà nascere, a sorpresa, una rosa
    che diffondendo il suo profumo
    farà nascere in te un pensiero d'amore,
    e quel pensiero, invadendo il tuo cuore
    ti renderà un uomo migliore.
    Rosita Matera
    Composta lunedì 27 aprile 2015
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Rosita Matera

      Ogni uomo sta al mondo

      Ogni uomo sta al mondo col suo carico di storia,
      ripiegato sui propri pensieri quotidiani
      stringe al petto la giacca dei ricordi,
      guardando in basso per paura di cadere.

      Lumeggiano bianche le pietre scoscese,
      ci passeggiano ragazze
      raccogliendo i loro sogni,
      parlano sottovoce ed affidano al domani
      i loro batticuori presi a caso dalla calca.

      Il vecchio s'appoggia al suo segreto affanno
      e in ogni ruga vi è il racconto della vita.

      Ogni uomo sta al mondo col suo carico di storia
      e nessun indovino potrà mai capire appieno
      le infinite sfumature che si celano nei versi
      che ognuno porta raccolti nel suo cuore.
      Rosita Matera
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Rosita Matera

        L'uomo che sei

        C'erano semi da seminare. "Ci penserà il vento" pensò il contadino.
        Ma il vento, quel giorno, non giunse puntuale
        e i semi caddero nell'indifferenza.

        C'erano braccia da afferrare nella stazione dei dimenticati.
        "Ci penserà il prossimo che passa per caso" pensò il viandante.
        Ma il prossimo, quel giorno, non giunse puntuale
        e le braccia caddero nella miseria.

        C'era un cuore di donna da riempire, di gioia, d'amore, di vita vera.
        "Ci penserà un altro, non io" pensò il vigliacco.
        Ma l'altro uomo, quel giorno, non giunse puntuale
        e la donna cadde in una lacrima immensa.

        C'erano un bambino da educare,
        da forgiare bene come vaso d'argilla.
        "Ci penserà il maestro che incontra" pensò l'egoista che aveva da fare.
        Ma il maestro non giunse puntuale e il bambino divenne un uomo brutale.

        Ma un giorno, un uomo vide i semi da seminare.
        "Ci penserò io" disse a se stesso
        alzando subito la manica al cuore.

        E quel giorno giunse puntuale
        e i semi crebbero all'infinito.
        Poi quell'uomo, soddisfatto di questo,
        afferrò le braccia dei dimenticati.
        "Ci penserò io che passo per caso" pensò aprendo la propria mano.

        E quel giorno giunse puntuale,
        e quelle braccia crebbero e costruirono il mondo.
        Poi quell'uomo incontrò la donna
        caduta sola nella sua lacrima.
        "Ci penserò io che amo senza chiedere nulla".
        E quel giorno giunse puntuale,
        e la donna fiorì nel suo sogno d'amore.
        Quell'uomo incontrò il bambino
        da forgiare come vaso d'argilla.
        "Ci penserò io", affermò sorridendo,
        e il bambino diventò un uomo vero.

        Quell'uomo ora non è lontano
        ed è a un passo tra il cielo e il cuore,
        si muove in silenzio senza farsi notare,
        è in ognuno di noi quando decide di amare.
        Rosita Matera
        Composta lunedì 23 marzo 2015
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Rosita Matera

          A quelli che pensano

          A quelli che pensano
          che leggere sia tempo perso
          perché hanno troppa fretta di arrivare,
          che le parole non abbiano valore,
          perché sulla bilancia non pesano nulla.
          A quelli che ritengono
          gli uomini di un tempo ormai superati,
          perché non possiedono il giusto metro
          per poter misurare lo spessore dell'oggi,
          a quelli che darebbero schiaffi anche alle nuvole
          per interrompere il loro inutile pianto.
          A quelli che vorrebbero riempire il silenzio
          perché è un insopportabile taglio nel suono.
          A quelli che trovando un sasso, anche il più piccolo,
          che d'improvviso gli sbarra la strada
          lo scaraventano giù nel dirupo
          senza fermarsi un poco a pensare.
          A tutti quelli che pensano
          che una donna
          sia solo una pagina nel libro dell'uomo,
          che i bambini coi loro sogni a colori
          in fondo fanno solo rumore,
          che nella tasca dell'uomo canuto
          non sia rimasta più fantasia,
          e che un fiore nasca per poi morire
          senza un vero e proprio motivo.

          A queste persone rispondo
          che i mattoni di cui è fatto il mondo
          sono stati costruiti attraverso il Pensiero,
          riportato sui libri che ancor oggi ci parlano,
          che le parole hanno grande valore
          perché hanno cambiato il volto alla storia,
          che gli uomini di un tempo hanno saputo lottare
          e con la pazienza misurano l'oggi.
          Che la terra, senza le nuvole
          morirebbe subito d'arida assenza,
          e che il silenzio è benedizione
          perché fa nascere pensieri più freschi.
          Che sotto il sasso, se sai guardare
          cresce l'erba di un'idea per cambiare.
          Che le donne hanno un'anima grande
          che contiene tutto il sapere,
          che i bambini fanno rumore
          per insegnarti che la Vita è splendore,
          che l'uomo canuto inventa ogni giorno
          un modo nuovo di vivere il Tempo
          e che il fiore vive e poi muore
          per esprimere il suo canto al Signore.
          Rosita Matera
          Composta venerdì 24 gennaio 2014
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Rosita Matera

            La preghiera dell'albero

            Verso un cielo bianco
            d'uggia incerta
            rami secchi s'inerpicano
            sui gradini del sole,

            battuti, provati
            e da tempo già muti
            ma brucianti di vita
            nella scorza ritorta.

            Come dita protese
            i rami spogli sul tronco,
            danzano inerti imploranti di Vita.
            Mi par di sentire
            la loro voce che vibra,
            parole sommesse
            che il vento echeggia e sospira:
            è la preghiera dell'albero
            che desidera nascere ancora.

            E quel vento che ora carezza
            ed ora flagella
            e non da tregua col suo vortice lento
            ora si strugge per l'albero vecchio
            che soffre mandando iperboli al cielo.

            Ma dal ramo più freddo e ricurvo
            che ha saputo perdonare percosse
            è sgorgata una lacrima verde

            gemma di Vita
            che prepotente scioglie
            il cuore ferito del gelido inverno.
            E nella radice ruggisce un fuoco nuovo,
            si schiude il cielo
            ed è già primavera.
            Rosita Matera
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Rosita Matera

              Nelle cose che lasci, nelle cose che trovi

              C'è l'impronta di ognuno
              in ogni azione che cresce,
              c'è l'impronta di ognuno
              nel mistero che nasce.

              In ogni respiro,
              in ogni pensiero,
              nei tratti del volto di un uomo qualunque,
              nella pioggia che scende
              e che ti fa compagnia,
              col suo suono d'argento sul tuo capo assorto
              c'è l'impronta di qualcosa di grande,
              di un disegno enigmatico di cui ognuno fa parte.

              Nelle cose che lasci, nelle cose che trovi
              c'è una scelta che nasce da un pensiero più grande,
              un pensiero fatto di mille colori, le cui sfumature sono le nostre emozioni.

              Nelle cose che lasci, nelle cose che trovi
              vi leggi le pagine della tua vera storia,
              c'è il tuo odore, la mente, le parole, i tuoi sogni
              che lasciano scie sulle strade del mondo:
              potrà essere anche una piccola briciola
              che un piccolo passero andrà a becchettare,
              potrà essere anche solo un sorriso
              che un vecchio solo vorrà ricordare.
              Rosita Matera
              Composta lunedì 16 febbraio 2015
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Rosita Matera

                Un bacio sulla sabbia

                Silenzi densi e pieni
                tra dita che si intrecciano
                per un impeto nel petto
                prepotente come un'onda
                che non sa più trattenere il suo bacio sulla sabbia.

                Io e te, sul treno per il cielo,
                cogliemmo nuvole per farne voli da esplorare,
                senza funi e senza voglia di tornare a camminare
                ... perché nel volo dell'Amore
                non c'è più niente da volere,
                c'è solo luce che suggella l'immenso che ti scioglie
                in un fiume che si fonde dentro il mare del mistero.
                Mistero cieco e schietto che ci tiene assieme, stretti
                che non cerco di spiegarmi o di coglierne i confini,
                esso parla quando il cuore nel tumulto canta in due,
                lo trattengo tra le dita che si intrecciano in un volo.
                Rosita Matera
                Composta sabato 14 febbraio 2015
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Rosita Matera

                  Mi presento: son Carnevale

                  Ho un sorriso frizzante,
                  lo sguardo un po' acceso
                  esco dal quadro dei giorni
                  facendo capriole.
                  Ognuno può essere quello che vuole
                  al suono giocoso del mio berretto a sonagli.
                  Mi vesto di sogni,
                  e di mille volti
                  ma nessuna maschera può afferrare la mia essenza.
                  Son sempre libero d'esser chiunque,
                  comunque vada e in un luogo qualunque.
                  Con la mano destra allegramente coloro,
                  e con la sinistra beffeggio la sorte.
                  Dalla mia tasca sporge un mazzo di carte
                  con cui mi trastullo con i mesi dell'anno.
                  Malandrino sono per mia natura
                  ma possiedo sempre un asso di cuori,
                  prendo sul serio solo il sorriso,
                  così le mie lacrime si sono fatte coriandoli
                  perché io, Carnevale, trasformo le cose
                  e dal mio cilindro le estraggo migliori...
                  persino il dolore, preso dallo sconforto
                  storce la bocca, e non può più parlare.
                  Dentro il mio occhio c'è l'estro del gioco
                  perché son l'Allegria, e scusate se è poco.
                  Rosita Matera
                  Composta lunedì 9 febbraio 2015
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Rosita Matera

                    Un uomo raccoglie

                    Non crederci
                    se ti diranno
                    che ogni giusta azione
                    è una manciata di polvere al vento,
                    che ogni sorriso è un fiore strappato
                    dal grande prato dell'indifferenza.

                    Tu non credere se ti diranno
                    che chi compie il proprio dovere
                    è solo schiavo della propria coscienza,
                    e arriva lontano solamente
                    chi riesce abilmente a ingannare.

                    Non credere mai a chi ti dirà
                    che chi corre veloce batte perfino il tempo
                    e lo possiede perché lo mastica subito
                    senza nemmeno sentirne il sapore.

                    Non credere mai che l'impegno non conti
                    e che il sudore non crei vera fortezza
                    perché è proprio lo sforzo che impieghi
                    che crea l'uomo o il malfattore.

                    Non credere mai che nella vita
                    conti solo la forma esteriore,
                    persino il fiore, seppure bello, deve allungar la radice per bere.

                    e la fortuna, umorale chimera,
                    a volte decide di esserti accanto,
                    ma a volte tradisce più di un amico
                    che dice di amarti e poi si vende per niente.

                    Tutto ritorna a chi compie un'azione
                    come goccia che scorre in una grotta profonda
                    in cui defluisce solo l'acqua che ha dentro,
                    in un'eco antica che racconta la storia
                    di un uomo che raccoglie solo ciò che ha donato
                    perché sa che dal cielo piove sempre
                    solo l'acqua che lui ha versato.
                    Rosita Matera
                    Composta giovedì 5 febbraio 2015
                    Vota la poesia: Commenta