Poesie di Pierre Grigoire

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Scritta da: Pierre
Nero sangue incrostato
lacrima nel cuore,
antiche ferite rimarginate,
cicatrici eterne
scatenanti sorpresi sussulti...
profondo squarcio,
un grido elevato al cielo...
duro volto scolpito
nella nuda roccia
guarda, severo,
immoto ammira
il nuovo lacrimare...
il cuore più non sanguina,
gli occhi non piangono,
piccola, sola l'anima timorosa
mormora, si lamenta
tra inudibili sussurri...
lacrima forse?
O forse sanguina?
... no, ne lacrima ne sanguina,
solo sussurra e geme...
come la odo?
Ho forse perduto il senno
come ho perduto il dolce cuore?
Il mio rigore è forse fuggito?
Un fiore sboccia,
un nero fiore sboccia...
cos'è questo fiore?
"Il tuo senno perduto"
odo in un bisbiglio...
"chi sei tu, la anima mia?"
... Silenzio, solo neri petali,
solo il lento sbocciare
d'un putrido fiore...
Putrido?
"Non è forse il più bel fiore?"
"Chi è quel fiore?"
... Silenzio, no,
l'anima mia sussurra
"Quello è il nascituro
figlio del tuo dolore,
lui è il male che in te dimora,
lui solo una cosa teme,
il dolce tuo cuore che
da sempre ti distingue,
il cuore che, troppo ferito
hai lasciato fuggire..."
Plana al suolo un nero petalo...
"Poeta riaccogli il tuo cuore,
lacrima il fiume delle tue parole...
Poeta torna il mio padrone
seguace di Amore..."
Pierre Grigoire
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    Scritta da: Pierre
    Ilaria, dolce come il favo e
    bella come l'arder del più lucente astro.
    Tu, dall'alto, come dea pagana,
    hai soffiato una legione di fumo,
    destinata al disperdersi nel vento del tempo,
    a questo tormentato poeta.

    Il rigore si separa dalla mente sua,
    si veste in armatura e
    come paladino difende l'indifendibile poeta.
    Sferra fendenti vani al vuoto fumo,
    resiste tenace tra atroci ferite,
    e cede morente sotto i colpi
    di mortale inconsistenza
    povero rigore impotente all'amore,
    già sconfitto, lotta tra defunte speranze.

    Oh ilaria, le tue legioni
    oltrepasseranno il freddo distacco
    che riveste ora quel poeta come ferrea armatura.

    Ilaria spiega al poeta sconfitto
    nel tuo dolce e imperturbabile canto,
    come il cozzare delle tue legioni
    su questo piagato corpo
    spinga l'anima a desiderare
    più intensamente la presenza tua.
    Forse il tuo spirare ha trafitto il suo cuore?

    La sua mente ha già ceduto al tuo influire,
    perché conduce l'anima di questo poeta
    alla donna che nel fiatare lo distrusse?
    Come puoi tu ilaria vincerlo
    così facilmente, puoi essere realmente
    tanto potente al confronto dei poeti dal volgo distinti?

    Questo poeta è vinto, ora l'anima sua,
    essenza dei sospiri in tributo a te,
    ed il cuore che fortemente t'invoca
    domandano a te supplicanti
    (gli uni una volta sola ripetuta dal numero,
    l'altro ripetendosi al giungerti d'ogni sospiro)
    "donna sopra ogni bellezza
    capace di vincere quel poeta,
    un tempo nostro padrone,
    cibati di noi che t'apparteniamo".
    Pierre Grigoire
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