Poesie di Martina Zucchima

Studentessa, nato giovedì 11 agosto 1994

Scritta da: Martina Z.

Natale

Rosso scarlatto
oro rosa
la neve a fiocchi su tetti si posa.
Fiocchi leggeri e delicati,
cadono bianchi
su fiori bagnati.
E dentro le case, ridenti e beati
bambini e grandi
dietro vetri appannati.
Natale di sorrisi
e gioia sui visi,
questo il ricordo.
Non consumismo, né cellulari
ma seduti con le carte
al tavolo grande
si giocava tutti insieme,
nessuno in disparte
e si stava bene.
In quattro o in dieci
non aveva importanza,
ognuno trovava posto dentro la stanza,
e anche se non si avevano
soldi per i regali
io ricordo allora, felici natali.
Martina Zucchima
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    Scritta da: Martina Z.

    Paralisi nel ricordo

    Scendevo gradini,
    Salendo anni
    Finché il cuore era vivo,
    E ancora caldo il mio respiro.
    Affannata e prostrata
    Percorrevo un lungo viaggio tra le rose
    Molte le spine, poche le belle cose.
    E scendevo salendo
    Consapevole del passato,
    Esitante sul presente
    Con l'occhio rivolto avanti,
    Ma comunque assente.
    E mi guardo indietro
    Rivolta nel passato
    Come Orfeo che nell'Ade
    La sua Euridice aveva cercato.
    Eppure egli guardò indietro,
    Per un futuro nel passato,
    Errò nella scelleratezza
    Del suo sentimento inviolato.
    Così il passato ci avvince
    In languidi nodi d'amore
    Rallentando i passi,
    Ma lenendo il cuore.
    Una vita a guardare indietro,
    Sepolti in ciò che è stato
    Senza sbalzi di furore
    Fin quando l'amaro rimorso
    Giungerà a consumarci il cuore.
    Martina Zucchima
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      Scritta da: Martina Z.

      Fallibilità

      Siamo ombre che camminano
      Invisibili tra la gente.
      Opere e gesti che compiamo
      Poi non servono che a niente.
      Ma viviamo indaffarati
      Intrappolati, in orologi immaginati
      Fino a quando sopra un letto
      Chiudiamo gli occhi affaticati,
      Pronunciando nenie storte
      Mentre esaliamo l'ultimo respiro
      Che già sa di morte.
      Così l'anima fino ad allora intrappolata
      Vola via in un soffio,
      Brezza fresca in mezzo all'aria.
      E gli occhi si chiudono
      E le membra dissolte
      Mentre un livido pallore
      Colora le labbra di morte.
      Martina Zucchima
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