Poesie di Giuseppe Bartolomeo

Pensionato, nato venerdì 27 agosto 1943 a Cirigliano (MT) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi, in Diario e in Preghiere.

Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Quante bandiere sventolano
sui balconi
baciate dal sole o frustrate dal vento
quanti occhi la guardano commossi
mentre altri con interno disprezzo.
Cosa succede nel cuore della gente?

La vera storia patria è stata sradicata
da politici moderni rosi dalla cupidigia
camufflando il proprio sporco interesse
distruggendo nei deboli e puri bambini
gli ideali di essere uomini senza frontiere.

Siamo tutti figli nati sul nostro pianeta Terra
dove diventiamo adulti e tutti siamo fratelli.
Dimentichiamo il passato e costruiamoci
un pianeta nuovo di amore e di pace.

Educhiamoci ad avere una sola grande patria
una unica, bella, grande e amata bandiera
con il colore azzurro del mare e del cielo.
Eliminiamo tante chimere e vogliamoci bene.
Giuseppe Bartolomeo
Composta giovedì 31 gennaio 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Due cuori nella notte oscura dell'inverno
    battono all'unisono come il sole
    e la luna
    in un cielo di stelle come tanti occhi lontani
    che guardano l'azzurra terra cercando pace.

    La notte avanza lenta
    nel suo cupo silenzio
    i due cuori intrecciati
    in ascolto nella notte
    fanno vibrare corde di due chitarre spagnole
    appese sui muri di una illusione senza paura.

    Si commuove la notte che avanza senza voce
    le ombre del giorno sono nascoste negli occhi
    di due ombre umane
    che abbracciano il sonno
    racchiuso in un bacio
    come due rose rosse.

    Lentamente la notte si apre
    alla luce mattutina
    le ombre dell'oscurità si rintanano nei due cuori.
    Il ritornello dell'amore
    si chiude in voce di flauto
    mentre i loro cuori battono
    sereni in ascolto.
    Giuseppe Bartolomeo
    Composta martedì 12 marzo 2019
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Un mazzetto di fiori campestri
      con i colori lilla chiaro e bianchi
      hanno dipinto il silenzio
      della mia stanza da studio
      in questo mese di febbraio
      con freddo venuto da lontano.

      In compagnia di fiori d'inverno
      il giorno scorre nei miei occhi
      insieme al sole che gioca
      con delle piccole nuvole
      che rincorrono le ore
      su un orologio che non rintocca.

      Il pendolo di questo giorno
      resta muto sulle pareti chiare
      in attesa che una sirena
      rompa le ombre del giorno
      che s'immergono nelle onde.

      È un giorno che matura con i fiori
      mentre l'anima sospira nell'azzurro
      in attesa di un messaggio nuovo
      per questa terra piena di dolore
      ma anche con tanta gioia nel cuore.
      Giuseppe Bartolomeo
      Composta domenica 10 febbraio 2019
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Stanno potando i rami di un gelso piangente
        nel nostro giardino con passeri allegri e bimbi.
        Il rumore della sega rompe il silenzio mattutino
        sotto un sole di febbraio e un freddo che pizzica.

        Cadono i rami rotti sull'erba verde e margherite
        fiori delicati con petali bianchi e un cuore giallo
        dove l'innocenza delle fanciulle sogna l'amore
        sfogliando: "mi ama, non mi ama, mi ama...!

        La semplicità della vita racchiusa in una corolla
        di un semplice fiore che cura l'anima e il corpo.
        I romani l'usavano a sacchi per curare le ferite
        dei soldati colpiti da armi che troncano una vita.

        La potatura è un dovere di natura e di eleganza
        volendo mantenere le piante e i fiori in bellezza.
        Spesso nella vita bisogna avere molto coraggio
        per potarsi o essere potati per finire in pienezza.
        Giuseppe Bartolomeo
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          Sento piangere l'eco del giorno
          in una grande conchiglia morta
          perduta su una spiaggia deserta
          in cerca della voce di una sirena.

          Cammino lentamente sull'arena
          lasciando impronte di fuoco nell'aria
          mentre le onde del mare s'infrangono
          su uno scoglio di grida umane.

          L'eco del giorno respira nell'aria calda
          guardo la conchiglia rotolare sulla sabbia
          coprendo un granchio spinto dalle onde.

          Il fragore dell'acqua sugli scogli lontani
          mi ricorda il fragore di tamburi africani
          battuti con forza sotto una luna piena
          in cerca di sospiri di donne in attesa

          È l'ora del bacio tra il giorno e la notte.
          Porto l'eco appeso nel cuore che mi parla
          ma non comprendo il suo sottile messaggio:

          mi dice di essere duro come la conchiglia
          tenace come l'onda del mare che sbatte
          inflessibile come lo scoglio che non cede
          limpido come i minuscoli granelli di sabbia.

          Mi ritiro meditando sotto la luce del giorno
          per sentire la mia nuova voce che mi parla.
          Giuseppe Bartolomeo
          Composta giovedì 31 gennaio 2019
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Seguo le note silenziose di un piano
            nel mattino di un febbraio freddoloso
            mentre il mio cane fiuta il mattino
            che s'apre nell'orizzonte della vita.

            Cammino ringraziando Chi mi dà la vita
            mentre il silenzio della notte si nasconde
            dietro ombre di alberi con poche foglie
            cadute a terra giocando con il vento.

            Seguo la scia di un aereo militare in volo
            penetrando in nuvolette piene di candore
            mentre il rombo del motore tuona dopo
            quando l'aereo si trova ridendo altrove.

            L'eco della musica del piano si perde nell'aria
            il cane corre dietro un coniglietto sulle zolle
            la mia radiolina tace perché le pile sono morte.
            Resto solo sul ciglio della strada meditando.
            Giuseppe Bartolomeo
            Composta lunedì 31 dicembre 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Abbiamo inventato la plastica
              per avvolgere la vita e la morte
              in borse piene di spazzatura.
              Resti delle mense, cibo sano
              potrebbe sfamare molti poveri,
              invece viene chiuso in borse
              gettandole nei prati o nel mare.

              Quante tonnellate di plastica
              riempiono le nostre spiagge
              quanti pesci muoiono affogati
              nel nostro azzurro sporco mare.

              Quanti come noi ancora vivi
              sono morti guardando la vita
              sparire dentro buste a colori
              di plastica mortale?

              Dovremmo avere più rispetto
              per la terra in cui viviamo
              condividendo la bellezza,
              la pulizia, il rispetto
              di tutti gli esseri viventi
              che con noi condividono
              il cielo, i mari e la terra.
              Giuseppe Bartolomeo
              Composta lunedì 31 dicembre 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Girovagare per le strade di questo mondo
                è assaporare la bellezza e l'amara tristezza
                di uomini e donne lanciati alle avventure
                per sfuggire al proprio dolore e amarezza.

                Vedo stendere la mano chiedendo monete
                altri dormendo stesi sui banchi dei parchi
                per uccidere sogni che sbocciano lontano
                con bottiglia di vino e cuore nelle mani.

                Nei loro occhi spenti leggo pagine umane
                di un romanzo non scritto ma vissuto male
                in capitoli senza titoli, umidi di calde lacrime
                dove si nascondono pochi ricordi e tanti volti.

                Poveri non sono coloro che non hanno soldi
                ma chi ha perduto dignità o è senza più sogni.
                Non si sceglie per caso la vita dura di randagi
                ma chi non ha ali non ha voglia di ritornare.
                Giuseppe Bartolomeo
                Composta lunedì 31 dicembre 2018
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Uccidere le illusioni della gente
                  è far morire il profumo dei fiori
                  che liberi germinano nei prati
                  come le stelle in notte chiara.
                  Far morire gli orizzonti umani
                  è uccidere la speranza.

                  La vita umana è un dono d'amore
                  dove maturano illusioni e speranze
                  giocano la vita e la morte
                  i sogni sbocciano liberi
                  in attesa che l'essere intelligente
                  sappia ascoltarne i messaggi.

                  Ballare leggeri su note musicali
                  ascoltare un pianoforte nel silenzio
                  di un pomeriggio di pioggia
                  è come il ramo di fiori
                  che si stringe al cuore e poi si lancia
                  in attesa di essere sposa.
                  Giuseppe Bartolomeo
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    Senza parole la mostra itinerante
                    su Auschwitz:
                    dove i carnefici erano peggiori
                    delle belve feroci
                    perdendo la loro umana dignità di figli di Dio
                    trasformandosi in demoni affamati di morte.

                    Trattati peggio dei cani dei carnefici assassini
                    milioni di uomini, donne, bambini,
                    ebrei e zingari,
                    ombre vive di cadaveri viventi
                    senza più lacrime:
                    "non sapevano se erano ancora vivi
                    o già morti".

                    Come uomini della terra
                    porteremo sulla nostra fronte
                    il marchio umiliante e assassino
                    della svastica hitleriana
                    riducendo l'uomo a un giustiziere assassino
                    e demoniaco!
                    "Esseri umani" si trasformarono
                    in "carnefici senza pari".

                    Servitori di ideologie sporche di sangue
                    e piene di odio
                    sono diventati i dittatori del potere
                    e dell'atroce morte
                    riempiendo il secolo ventesimo
                    di martiri e di guerre:
                    mai tanti morti sulla terra per
                    dittatori osannati più di Dio!

                    Che umiliazione per l'umanità
                    trascinata dall'orrore
                    di uomini senza cuore!
                    Giuseppe Bartolomeo
                    Composta giovedì 31 gennaio 2019
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