Poesie di Giovanni Zannin

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Hai nello sguardo due lune di vaniglia

Hai nello sguardo due lune di vaniglia:
fette d'amorevolezza che s'assaggiano col cuore.
Nona sinfonia
della tentazione:
intreccio di preludi nel vento spento.

Porti retrostanti al ciuffo
tre lampi di meraviglia:
fiumi di trasgressione che purificano il sognatore.
Tu sei l'eroica dea
dell'equilibrio:
codice di pulsioni nell'abbraccio annuvolato.
Giovanni Zannin
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    Ininterrottamente

    Ininterrottamente il mio pensiero
    scala i picchi dell'amore,
    un sentimento vero
    privo di leggi e odore.
    M'aspetto i suoi occhi
    in ogni giorno,
    dolcezze se li tocchi
    pensando al loro ritorno.

    Sera di metà aprile,
    mi sento bagnato
    dall'aria rosa
    scagliata sui balconi.
    Ad asciugarmi non vien nessuno.
    Inebriante soffio,
    pericolosamente stonato
    di fronte alla falsa sposa
    ladra di emozioni.
    Giovanni Zannin
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      Alle onde

      Alle onde si può chiedere
      di mostrare il proprio virilismo
      ma il Sole s'accende
      di rabbia precoce.
      Esso è colmo d'ira con chi tocca le sue amanti
      e respinge all'inverno
      ogni cruda intenzione.
      Io passo ore a guardarle
      senza muovere
      ciglia e mani
      sotto il cielo.
      Prometto al cuore
      che vedrò i loro lati oscuri
      presto e da solo.
      Sarò un'alga
      insignificante
      che cammina fra selve d'acqua
      e arene di granchi.
      Starò in disparte
      se col mare invecchio
      e costruirò
      trincee di laguna
      per vedere la bellezza
      tatuata dalla Luna.
      Giovanni Zannin
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        Notturna

        La luna starnutisce
        facendo dolce tutto il Creato.
        Ride tutta la nottata:
        si sente eccome la sua risata
        nel bianco nevischio.
        Sgaiattolando nel labirinto
        non di mia proprietà
        inspiro
        il brivido boreale.
        Infine la notte,
        incappucciata di vaneggi,
        sfida me
        e chiunque indietreggi.
        Giovanni Zannin
        Composta lunedì 30 novembre 2009
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          Dammi un bacio

          Lenta cera cola
          dai tuoi occhi delusi.
          Ho il cuore infilzato
          dai tuoi sguardi confusi.
          Ergiti coraggiosa, mia ispirazione.
          Feroci fauci sbranano la gioia soffusa.
          Lontano, troppo lontano
          è il baratro di nebbia
          barcollante sul mio petto,
          di cui si scuote la corteccia.
          Penso a te che di effusioni vivi
          come latte di vaniglia sul seme degli ulivi.
          Chiedo una cosa, soltanto quella cosa:
          posso baciarti come un tempo?
          Ho il sapore dei giorni verdi,
          spesso dissonanti, fra i quali inciampo.
          Il mondo ride ai nostri sogni
          immersi di piacere.
          Giovanni Zannin
          Composta sabato 31 ottobre 2009
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