Scritta da: Già

Variabile

Ti conobbi all'ombra dell'incomunicabile
dove le parole mai dette si incontrano e si riconoscono
se i silenzi potessero piangere
avrebbero il suono della tua voce
la carezza che ci descrisse
ci trovò inermi
di fronte: il vuoto e una sigaretta
e il silenzio ci abbracciò come fratello
uno sguardo con dentro un sospiro riassunse il dolore rimasto inespresso
il tempo rallentò, immaginai la tua vita
e ti lasciai solo perché mi sentii di troppo
origliai il tuo cuore per capirne i gemiti
ma sentii rabbia che dice malinconia
vivemmo accanto distanze incalcolabili
per ritrovarci in quell'ombra che consola
come mano di madre che capisce.
Giovanni Ragusa
Composta domenica 10 settembre 2017
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Già
    Ti amavo accanto, guancia a spalla
    come neve poggia come foglia scende
    ti scoprii lento, occhi a voce
    come passi incauti, come sussurri incerti
    ti ferivo a morte, denti a cuore
    come falce poggia, come lama scende
    come posso colmare i tuoi abbracci?
    Come posso le tue carezze?
    Ti ho scritto sguardi sulla pelle
    per ricordarmi il dolore
    per ricordarmi l'esempio
    per ricordarmi il rimorso.
    Giovanni Ragusa
    Composta lunedì 11 novembre 2013
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Già
      Diventammo incapaci di avere torto
      per nuotare in acque di superbia

      respirammo deboli parole mai dette
      per conservare il silenzio di sfiducia

      abbracciammo intimi la collera
      per attraversare chilometri di abbandono

      ma avevamo gli occhi troppo belli
      e avevamo il tempo
      e avevamo gli anni
      gli incontri
      i ricordi.
      Giovanni Ragusa
      Composta lunedì 14 luglio 2014
      Vota la poesia: Commenta