Le migliori poesie di Fernando Pessoa

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Scritta da: Desafinado64

Teu nome ignoro. Teu perfil deslembro

Teu nome ignoro. Teu perfil deslembro.
Tuas palavras esqueci.
Era manhã, nevoeiro, era Dezembro,
Quando te achei e te perdi.
Sonho ou relembro?

Não sei. Era manhã e o nevoeiro
Envolvia o que havia e o que eu pensava,
Como um falso refúgio derradeiro
Do que em parte nenhuma estava.
Sonho, prolixo e inteiro,

Mas se, nas teclas tua mão errar,
Assim, despida de ser tua, sei
Que talvez poderia achar
Entre o que não pude encontrar
Aquilo que não acharei.

Il tuo nome ignoro. Il tuo profilo non ricordo.
Le tue parole dimenticai.
Era mattina, nebbia, era Dicembre,
Quando ti trovai e ti persi.
Sogno o rammento?

Non so. Era mattina e la nebbia
Nascondeva quello che c'era e quello che pensavo
Come un falso estremo rifugio
In nessuna parte del quale io stavo.
Sogno, prolisso e intero,

Ma, se tra i tasti la tua mano vagasse,
Così, spogliata dell'esser tua, io so
Che forse potrei trovare
Tra quello che non ho potuto incontrare
Quello che non troverò.
Fernando Pessoa
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    Scritta da: Marilù Rossi

    Prendemmo la città dopo un intenso bombardamento

    Il bambino biondo
    giace sul selciato.
    Ha le viscere fuori
    e legato a uno spago
    un trenino ignorato.

    È un fascio il suo volto
    di sangue e di niente.
    Luccica un pesciolino
    un pesciolino di vasca da bagno
    accanto al marciapiede.

    Sulla strada viene sera.
    Un chiarore sullo sfondo
    annuncia un futuro che sorge.

    E quello del bambino biondo?
    Fernando Pessoa
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Gatto che giochi per via

      Gatto che giochi per via
      come se fosse il tuo letto,
      invidio la sorte che è tua,
      ché neppur sorte si chiama.

      Buon servo di leggi fatali
      che reggono i sassi e le genti,
      hai istinti generali,
      senti solo quel che senti;

      sei felice perché sei come sei,
      il tuo nulla è tutto tuo.
      Io mi vedo e non mi ho,
      mi conosco, e non sono io.
      Fernando Pessoa
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        Scritta da: Elisa Iacobellis

        Orizzonte

        Mare anteriore a noi, le tue paure
        avevano corallo e spiagge e alberete.
        Sbendate la notte e la caligine,
        le tormente ppassate e il mistero,
        si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
        splendeva sulle navi dell'iniziazione.

        Linea severa della riva remota:
        quando la nave si approssima, s'alza la costa
        in alberi ove la lontananza nulla aveva;
        più vicino, s'apre la terra in suoni e colori:
        e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
        ove era solo, di lontano, l'astratta linea.

        Il sogno è vedere le forme invisibili
        della distanza imprecisa, e, con sensibili
        movimenti della speranza e della volontà,
        cercare sulla linea fredda dell'orizzonte
        l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte:
        i baci meritati della Verità.
        Fernando Pessoa
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          Scritta da: Desafinado64

          Quem sonha mais?

          Chi sogna di più, mi dirai —
          Colui che vede il mondo convenuto
          O chi si perse in sogni?

          Che cosa è vero? Cosa sarà di più—
          La bugia che c'è nella realtà
          O la bugia che si trova nei sogni?

          Chi è più distante dalla verità —
          Chi vede la verità in ombra
          O chi vede il sogno illuminato?

          La persona che è un buon commensale, o questa?
          Quella che si sente un estraneo nella festa?
          Fernando Pessoa
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            Scritta da: Desafinado64

            O que Me Dói não è

            O que me dói não è
            O que hà no coração
            Mas essas coisas lindas
            Que nunca existirão...

            São as formas sem forma
            Que passam sem que a dor
            As possa conhecer
            Ou as sonhar o amor.

            São como se a tristeza
            Fosse árvore e, uma a uma,
            Caíssem suas folhas
            Entre o vestígio e a bruma.




            Quel che mi duole non è
            Quello che c'è nel cuore
            Ma quelle cose belle
            Che mai esisteranno.

            Sono le forme senza forma
            Che passano senza che il dolore
            Le possa conoscere,
            O sognarle l'amore.

            Come se la tristezza
            Fosse albero e, una ad una,
            Le sue foglie cadessero
            Tra il sentiero e la bruma.
            Fernando Pessoa
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