Poesie di Edmond Rostand

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Scritta da: Marianna Mansueto
Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi.
Edmond Rostand
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    La stella

    Perdettero la stella un giorno.
    Come si a perdere
    La stella? Per averla troppo a lungo fissata…
    I due re bianchi,
    ch'eran due sapienti di Caldea,
    tracciaron al suolo dei cerchi, col bastone.

    Si misero a calcolare, si grattarono il mento…
    Ma la stella era svanita come svanisce un'idea,
    e quegli uomini, la cui anima
    aveva sete d'essere guidata,
    piansero innalzando le tende di cotone.

    Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
    si disse: " Pensiamo alla sete che non è la nostra.
    Bisogna dar da bere, lo stesso, agli animali":

    E mentre sosteneva il suo secchio per l'ansa,
    nello specchio di cielo
    in cui bevevano i cammelli
    egli vide la stella d'oro che danzava in silenzio.
    Edmond Rostand
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