Poesie di Don Juan

Nato a Cosenza (Italia)
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Scritta da: Don Juan
Rivedo in un flash scolorito
quell'istante preciso
in cui il mondo aveva colori,
aveva odori, profumi, aromi.
Vecchi scatti impolverati
fossilizzano quella felicità
che famelico sto ancora cacciando,
vecchi accordi risuonano di te
echi lontani e gelidi.
Eppure il mondo muove ancora,
chi si è fermato sono io,
io che trascino stanco i miei passi,
io che vorrei solo la forza di
guardarmi riflesso e sorridere davvero.
Don Juan
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    Scritta da: Don Juan
    L'ho giurato al sole che t'avrei amata,
    senza dubbi ed incertezze, senza condizione alcuna,
    l'ho giurato alla luna e miliardi di stelle
    eran testimoni silenziose di quanto era vero,
    l'ho giurato a me stesso che mai più
    avrei riaperto gli occhi altrove,
    perché bastavi alla mia vita
    e saresti bastata per cento vite
    ed altre cento ancora.
    Ma anche il fiore più bello appassisce un giorno,
    anche la giornata migliore finisce,
    anche la favola più bella ha una fine.
    Ma quanti Principi smarriscono la via?
    Quanti audaci cavalieri finiscono per
    perdersi nell'intricato gioco dell'amore?
    Quanti trovano il coraggio
    di rattoppare uno sbiadito mantello
    azzurro e riprendere il galoppo?
    Don Juan
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      Scritta da: Don Juan
      Una sera d'estate,
      mano nella mano a tracciare passi invisibili
      sotto l'occhio attento della luna,
      dolci baci a suggellare un'amore che sembrava
      sfidare i limiti dell'eternità,
      le tue mani che danzavano su di me
      seguendo il ritmo dell'amore,
      ed i tuoi occhi che brillavano come diamanti.
      Una sera d'estate,
      una notte d'amore che persino
      il cielo e le sue stelle invidiano,
      una sera d'estate che mi affretto
      ad asciugare in una lacrima.
      Don Juan
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        Scritta da: Don Juan
        Ho cercato la felicità
        nel fondo di una bottiglia
        e ad occhi spenti ho capito
        che sul fondo c'ero io,
        ho rovistato invano
        nelle tasche del tempo
        cercando di rubare vecchie foto
        di sorrisi perduti e mai ritrovati.
        Ho pianto in un angolo al buio
        chiudendo la porta in faccia al sole
        stringendo in mano un litro
        di felicità apparente,
        fino a non sentir più rumore.
        Ora so che la felicità non è di questo mondo,
        cercarla è solo un gioco,
        nessun vincitore, solo vinti e disillusi.
        Don Juan
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          Scritta da: Barbara Brussa
          Dicono che alla nascita di ogni Donna,
          nelle terre più remote
          un Cavaliere si metta in cammino
          alla ricerca di quella Stella
          che il destino gli ha assegnato.

          Talvolta le intemperie
          ne rallentano il cammino,
          altre volte invece il bagliore
          della stella affievolisce...
          minato dal disincanto e dal dolore
          che falsi Prìncipi le provocano...

          ma il Cavaliere arriva sempre
          alla propria Stella, la sua vita
          non avrebbe senso altrimenti...
          e col tocco lieve dell'amore
          le regala un colore nuovo...
          una luce abbagliante.
          Don Juan
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            Scritta da: Don Juan
            Vorrei saper scrivere da poeta
            per metter su carta il dolore
            e tutto il male che sento,
            incastrare nelle rime
            taglienti schegge di me.
            Vorrei saper cantare
            ed avere la voce per poterti urlare
            quanto male hai fatto
            all'uomo che ti amava tanto,
            quanto hai bruciato in un solo
            istante senza pensarci neanche.
            Vorrei tu fossi qui
            per guardarmi negli occhi ora
            e vedere la realtà come la vedo io,
            sentire l'aria come la sento io.
            Don Juan
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              Scritta da: Don Juan
              Urlerai il mio nome
              in una notte di luna piena,
              strozzerai il pianto
              vedendomi volare i cieli
              che un tempo ci appartenevano,
              stringerai i pugni
              e risuoneranno lente le mie parole.
              Ti chiederai perché,
              ma non troverai risposta alcuna
              perché le domande le ho portate
              via con me, le ho bruciate
              in un angolo che ricordo appena,
              le ho affogate in un mare di catrame.
              Don Juan
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                Scritta da: Don Juan
                Quando la solitudine diventa rabbia,
                e le notti diventano eterne
                ogni mattino è una nuova condanna,
                ogni respiro è una maledizione.
                Passa il tempo e lascio indietro
                la felicità di esserci ancora,
                cresce il vuoto e crescerà
                ad ogni luna cui urlerò contro.
                Corro instabile su invisibili fili,
                mi aggrappo alle rovine e scopro lividi
                che ormai non fanno male ma scortano
                i pensieri lì dove ho sotterrato
                l'ultimo giorno felice,
                l'ultimo respiro sensato.
                Don Juan
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                  Scritta da: Don Juan
                  Si può chiamare ancora notte
                  quell'oscuro manto che non ha più luna,
                  quel cielo senza stelle ormai?
                  Si può chiamare ancora rosa
                  quel fiore spoglio e scuro
                  che oscilla stanco al vento?
                  È ancora un uomo
                  quell'uomo che non ha più sogni,
                  che non ha più radici,
                  che non vede più la luce del sole?
                  Quell'uomo che vaga morto
                  nella terra dei vivi,
                  quell'uomo che nelle mani stringe
                  una vita sconclusionata
                  cercando un chiodo cui fissarla?
                  Don Juan
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                    Scritta da: Don Juan
                    Nei tuoi occhi ho perduto il senno,
                    ho lasciato nelle tue mani il meglio di me,
                    ho dimenticato sulle tue labbra
                    la parte più dolce di me.
                    Un fulmine a ciel sereno
                    ha squarciato il blu intenso
                    che colorava e profumava il mattino:
                    tu nei tuoi passi lenti,
                    nel dolce ondeggiare a ritmo
                    del vento che ti porti dietro.
                    È stato un soffio di vita,
                    una lama di luce nel buio,
                    è stato meglio di ogni putrido ricordo,
                    meglio di tutti i sogni che
                    di notte soffoco tra le mani,
                    molto più di quanto potessi
                    chiedere, aspettare, sperare.
                    Uno sguardo incrociato,
                    un attimo straziante e
                    poi sei andata via
                    nell'abbraccio che forse meriti.
                    E sono andato via
                    nel baratro che forse merito.
                    Don Juan
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