Poesie di Dante Castellani

Nato martedì 16 giugno 1959 a milano
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: dantino

Certezza d'infelicità

Non ch'io non voglia esser felice
ma purché felicità non sia di danno
ad altrui gioia
meglio patir di noia
e goder di effimeri piaceri
che aver rimorso eterno e,
per l'eternità io muoia.
Quantunque dico:
cos'ha di più importante a me
l'altrui vita?
Dante Castellani
Composta lunedì 3 dicembre 2007
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    Scritta da: dantino

    Di quanto tu non fai

    E non fu valso l'ieri
    e non varrà il domani,
    e l'oggi è di per sé una pena da scontare, malvolentieri, senza che tu accresca il mio destino,
    di cocci e vetri aguzzi, di spine, questo mio già troppo inutile cammino, che fatico a continuare.
    Dante Castellani
    Composta lunedì 11 maggio 2020
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      Scritta da: dantino

      Giudice di me stesso

      Giudice
      comprendi la mia comprensione?
      osservi e guardi ciò ch'io vedo?
      più volte giudicai senza giudizio
      e mai compresi
      più volte mi giocai il destino
      camminando veloce oltre gli eventi
      più volte e più volte

      che il fato sia carente
      e di memoria corta
      e a volte torni
      magari a cancellar le impronte
      mi ricorda

      ciò che per me comprese
      con ali da gigante e goffo volo
      ch'io mi privai
      del felice inganno
      il giorno, l'ora, oppure
      quel momento
      ch'è del ricordo, cosa assai più bella
      l'illusione e il sogno.
      Dante Castellani
      Composta giovedì 5 giugno 2003
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        Scritta da: dantino

        El trist

        Mi pare un pendolo quell'ubriaco
        un'anitra zoppa
        che suole strofinar le ali
        addosso ai muri

        mi par già di vederlo
        culo a terra, stravaccato
        chiedere così riparo
        e dentro il mentre
        offrir ciò ch'egli ha di più caro
        porgendo agli stizziti indifferenti
        la bottiglia e il cuore

        mi sembra già di udirlo
        starnazzare alto
        guardarci piccoli
        schernir le nubi e il vento
        nel più solare volo

        toccare l'infinito e ritornare
        come sparato, stramazzato al suolo
        dal netturbino delle cinque
        che ramazza in mano chiede:
        "tutto bene?".
        Dante Castellani
        Composta mercoledì 7 aprile 1999
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