Le migliori poesie di Angelamanuela Tosi

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Il poeta

Egli, era là, assorto come sempre,
immerso fra la gente;
beveva dalla sua fonte spirituale,
col suo fare, col suo dire,
stringendo fra le dita la sua matita,
un po' unta, un po' consunta.

Guardava fuori, ma vedeva dentro,
il tormento e il suo lamento;
sentimento opaco, convessa posizione;
sopra ogni scritto un atto d'amore,
nella sapienza della tradizione,
nel suo fluido linguaggio, nell'intimo messaggio.

Lui era un profeta.
nella sua disciplinata contemplazione,
fra il visibile e l'invisibile,
la recitazione dei miti,
dentro l'anima sensibile della natura,
uscendo dal sogno illusorio della vita.
Angelamanuela Tosi
Composta nel marzo 2012
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    Il tartufo

    Il cane nasava cogliendo l'aria dalla terra
    col suo dafar snidava le radici; il tartufo
    veniva alla luce, con quell'odor pungente
    e nel pulirlo, ancor più si sentiva.

    Una folaghetta passava incerta sul
    frollo fogliame, mettendo in frummia il cane.
    - Color gazzuolo era il cielo -
    sparsa la nebbiolina
    leggera per gli uccelli la mattina.

    Il sole s'abbandonava fra gli alberi filando,
    salavano l'aria voci vernacolari, nelle
    distese di silenzio.
    Le braccia della natura erano dentate e
    insieme al cane, si cercavano le radici.
    Angelamanuela Tosi
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      L'anguria

      Mia cara anguria quanto mi piaci,
      affondo i miei denti e prendo i tuoi baci,
      la mia ugola gongola del rosso tuo succo,
      che scende polposo con un po' di risucchio.

      Alt!, ai semi, quelli li butto:
      schizzan ribelli i neri fratelli,
      la sete è golosa e continuo addentare,
      un seme sfugge, ma non lo lascio passare.

      Sapore diverso e altro colore,
      sono alla buccia, che mi guarda,
      col suo largo sorriso.
      Angelamanuela Tosi
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        Dicembre

        Siamo a Bologna coperti di freddo,
        vediamo la gente che s'allarga e trasale.
        Le luci son tante, salutiamo il Patrono!
        abbiamo voglia di andar per negozi e
        vestirci di nuovo.
        Sugli Asinelli un orizzonte alpino.

        Via Rizzoli incomincia a rullare:
        un andazzo carnal-mordente, batte
        sui muscoli indolenziti.
        Ci muoviamo di musica è tutto un sognare,
        son bianche le tende come panna montata,
        il tintinnar d'arte artigianale, balla nell'aria gelata
        col profumo di cioccolata.

        Ci dirigiamo verso la fiamma d'un dehors,
        ordiniamo birre e brioches: si gioca a vinciperdi!
        Quest'anno la Torre è smorzata:
        la sera mugugna nelle sue feritoie e pompeggia sotto i portici.
        Angelamanuela Tosi
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