L'erede del nulla

In questo letto morì mio padre,
con un sacco di plastica in testa
ed un biglietto che non è servito
per rendergli giustizia.
Serve solo a me
per odiarne molti.
In questo letto dormo io
da allora,
col cuore senza pace,
e con la testa
che non ha ancora trovato il sacco giusto
per dare al letto
il suo secondo morto.
Intanto il biglietto aspetta,
al posto suo di sempre,
con un appunto in più,
stavolta fate meglio,
non scritto di mio pugno,
ma col pugno.
Alexandre Cuissardes
Composta giovedì 11 ottobre 2012
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    dopo una notte in giro

    alle cinque di mattina
    siamo seduti su due sedie uguali,
    due pacchi di giornali
    che aspettano chi legge.
    Lui segue la politica,
    ancora crede,
    ed è convinto di sedersi su notizie,
    io scettico
    so di avere il culo sopra un bel po' di carta.
    Ci accomuna l'essere amici
    e disgraziati,
    e questo ci impedisce
    di prenderci per i capelli.
    Siamo i fessi di sempre
    solo che lui non lo sa,
    io lo so ma non mi cambia niente.
    Alexandre Cuissardes
    Composta giovedì 11 ottobre 2012
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      Una data che doveva essere importante

      La campana suonava il tocco del 31 agosto,
      mi sono risvegliato
      con l'erba più alta di me,
      che mi circondava.
      Poche ore prima dell'acquazzone del 31.
      Non avevo paura,
      neppure lo scivolare in basso,
      giù nel piccolo burrone
      mi fece impaurire,
      ma il gesto era fallito,
      io c'ero ancora.
      Alexandre Cuissardes
      Composta giovedì 11 ottobre 2012
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        la cronaca

        Odore di nuovo potere,
        c'è un certo affollamento,
        chi preme per entrare nei palazzi
        cozza contro chi non ne vuole uscire.
        Da un lato un popolo straccione assiste e tifa,
        dall'altro un popolo sfinito scuote la testa e tira dritto,
        quattro Italie non faranno mai una nazione.
        Alexandre Cuissardes
        Composta giovedì 11 ottobre 2012
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          Le ultime pratiche da espletare

          Che ne facciamo delle nostre vite,
          che ci facciamo con la nostra storia,
          che non è carta per giornali
          ne per pettegoli al caffè.
          Ci siamo improvvisati ragionieri
          giusto per spartire ciò che c'è,
          per fare i nostri conti,
          armati di coltelli
          non di penne,
          ed anche bari per fregarci i pochi spicci.
          I vetri rotti
          con le foto sotto,
          qualche piatto in pezzi
          "apparecchiato" giù per terra
          ed il resto sparso intorno,
          tutti strumenti per chiarirsi meglio,
          a testimoniare il non essersi chiariti affatto.
          E passeremo il resto della vita
          forse a pentirci entrambi di avere dato troppo,
          ma questo è nello stare delle cose.
          Il rimorso,
          rimane l'unico ricordo,
          da portare al dito
          da oggi in poi.
          Alexandre Cuissardes
          Composta mercoledì 10 ottobre 2012
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            La confusione fino a venerdì prossimo

            È lunedì mattina,
            usciamo in strada,
            senza saluti,
            andiamo per vie diverse,
            come perfetti sconosciuti.
            Io con la mia borsa della spesa
            con dentro un cambio da lavare
            e tu con la tua valigia,
            piena di trucchi e vesti per piacere.
            Dopo due giorni chiusi in una stanza,
            non so più quanto sia sesso oppure amore,
            torniamo gli esseri di sempre,
            fino al prossimo
            "fine settimana passato fuori per lavoro"
            Alexandre Cuissardes
            Composta mercoledì 10 ottobre 2012
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