Poesie di Ada Ferrante

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Scritta da: Brunason

Vorrei...

Se cado, vorrei che mi prendessi,
che mi rialzassi e mi portassi sulle spalle.

Se rido, vorrei che ti unissi a me
in un unico canto a due voci.

Se piango vorrei che mi confortassi,
un sol cuore con me.

Se sbattendo la porta me ne andassi,
vorrei che m'inseguissi,
rimanendo sulla soglia,
sussurrando il mio nome.
E aspettassi speranzoso il mio ritorno,
ben sapendo
che non vado lontano senza te.

Se ad un tratto impazzissi,
vorrei che le tue forti braccia premurose
accogliessero la mia follia.

Se divenissi ignaro bersaglio
di perfidia e dileggio,
arrivando a provare tristezza e angoscia,
vorrei poggiare il mio capo
sul tuo cuore ardente e tenace.

Se mi ammalassi e in silenzio gridassi
vorrei che le tue orecchie d'amante
cogliessero il mio sussurro
e i tuoi occhi gentili mi dessero consolazione.

Se morissi vorrei che mi portassi
con serena solennità
fino al luogo in cui
vivremo insieme per sempre.
Ada Ferrante
Composta nel novembre 2009
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    Scritta da: Brunason

    Silenzio che parla

    Ecco io busso.
    Mi affaccio anche un po'
    alla tua porta.

    Occhieggio, nascosto
    se sei proprio tu.
    Se odi il mio canto:
    silenzio che parla.

    Il cuore impazzito
    balbetta e s'arresta
    Non sai
    o non sei.
    Ti scosti anche un po'.

    Temuto rifiuto
    che gela anche il cuore
    più ardente ed ardito

    è tardi, mi fermo.
    Ma no, torno indietro.
    Ripasso e ancor busso.
    Chissà se si accorge
    ciò che si perde?

    Chissà che il mio amore,
    che insiste e persiste,
    sciolga quei lacci?

    Catene tenaci,
    che tanto hanno avvinto
    quel cuore polare.
    Arretrate veloci,
    sbrigliate e migrate,

    è giunto il vincente:
    un cuore rovente.
    Ada Ferrante
    Composta nel dicembre 2009
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      Scritta da: Brunason

      Voce di silenzio

      Voce del cuore,
      voce di silenzio,
      voce d'amore.

      Grido e nessuno può udire
      il mio suono,
      unico e raro.

      Nessuno sa amare
      qui sulla terra
      un uccello del cielo.

      La bocca si muove.
      Non esce alcun suono
      che tu sappia afferrare.

      Sciocco che sono.
      Parlare con te
      non serve granché

      Sei peggio che ghiaccio:
      asciutto e riarso.
      Un deserto glaciale.

      Come un pesce non sai parlare,
      né puoi ascoltare
      chi in acqua non è.

      Ed io come passero
      stanco, smarrito
      mi innalzo nel cielo.

      E canto il mio canto:
      che arrivi anche a te,
      soave e leggero.

      Se ne odi la voce
      sorridi e rispondi.
      Non essere sordo.

      Canta con me.
      Ada Ferrante
      Composta nel novembre 2009
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        Scritta da: Brunason

        Inquietudine

        Chiedo, chiedo, chiedo.
        Porgi l'orecchio al mio desiderio.

        Cerco, cerco, cerco.
        Vieni incontro sulla strada
        a un viandante sfinito.

        Busso, busso, busso.
        Odi il mio inquieto vagare.

        Aprimi, apri.
        Non farmi aspettare.

        Ascolta ora, ascolta.
        Non stare sulla soglia a guardare.

        Donami di trovare
        quel che manca al mio sentire.

        Rivelati ora.
        Ti prego, non tardare.
        Ada Ferrante
        Composta nel novembre 2009
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          Scritta da: Brunason

          Ho bisogno

          Ho bisogno

          Ho bisogno della chiave,
          la chiave del tuo cuore.
          Per entrare e lasciare
          una lieve traccia del mio passaggio.

          Ho bisogno che tu schiuda
          quelle porte serrate,
          che apra ed accolga
          questo mio peregrinare.

          Ho bisogno che tu esca
          per venire incontro
          ad abbracciare con calore
          la mia povertà.

          Ho bisogno che tu spalanchi
          la tua porta
          per parlare al tuo cuore
          in un sussurro d'amore.
          Ada Ferrante
          Composta nel novembre 2009
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            Scritta da: Brunason

            Ho trovato un silenzio

            Ho trovato un silenzio,
            un sordo oblio.
            Freddo e agghiacciante.

            Indifferente, immemore,
            tu avanzi.
            Senza rimpianti.

            Nessuno è più indigente.
            Di chi come te
            non sente ormai niente.

            Hai bisogno del mio amore
            e lo sciupi insieme al nulla
            di ogni giorno.

            Forse son folle
            ma ho grande pietà
            del tuo cuore di ghiaccio.

            Come vetro s'infrangerà
            su un cuore marmoreo
            più rude del tuo.
            Ada Ferrante
            Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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              Scritta da: Brunason

              Corsi e ricorsi

              A volte mi domando
              se una Mano impassibile
              abbia tracciato a caso
              la mia strada.

              Dejà vu.
              Percorsi obbligati.
              Iter dolorosi.
              Ancora e ancora.

              Tutto passa,
              tutto torna.
              Nulla resta,
              nulla muta.

              Guardo al Cielo
              gli occhi asciutti.
              Grido al Cielo
              senza alcuna voce.

              Tornerà il sereno,
              lo so.

              Quel Sole nascosto
              trafiggerà con il Suo splendore
              queste nubi minacciose,
              oscure.

              Ma mi domando
              se è permesso sperare.
              E implorare di vivere
              al calore di un Sole perenne
              Senza intristire e gelare
              alla freddezza di cuori polari.

              E prego.
              Ada Ferrante
              Composta giovedì 26 novembre 2009
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                Scritta da: Brunason

                Serena malinconia

                Fluisce il tempo,
                scandito
                dalla mesta consapevolezza
                che sarà
                un altro giorno.
                Un altro giorno
                senza te.

                Il sorriso forzato,
                patetico sforzo
                di mascherare la pena.
                Parvente allegria.

                E tu?
                Cammini dimentico
                o un ricordo talvolta
                t'assale?
                Vivi sereno
                o improvviso
                un morso
                ti sfiora il cuore?

                Io alzo le mani,
                non posso più stare
                sull'orlo
                a guardare.
                Il precipizio mi attira,
                il baratro mi chiama.
                L'amletico dubbio
                mi ferisce,
                in due mi separa.

                E allora, prego.
                Prego di tornare a godere
                del canto e del sole,
                del verde e del vento.

                Prego che questo ricordo cocente
                si trasformi
                in serena malinconia.
                Ada Ferrante
                Composta mercoledì 13 aprile 2005
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