Scritta da: anonimo61

Le parole che non leggerai mai

Poco tempo ancora è passato
e nella mia mente nulla ho dimenticato
si dice che il tempo cancelli i ricordi
o almeno li renda velati,
ma quello che tra noi c'è stato
niente e nessuno cancellare potrà mai,
i tuoi occhi,
il tuo sorriso,
il tuo amore vero,
i giorni con te passati,
uno squarcio mi si è aperto nel cuore
una ferita che porterò dentro
e con essa un gran dolore,
tutto mi riporta a te
tutto mi parla di te,
vorrei che capissi i miei silenzi
e poter riuscire a farti guardare il vuoto che ho dentro,
l'orgoglio, l'odio, ci ha rovinto,
io non ti ho mai tradita,
e nemmeno il pensiero ho sfiorato
ti avevo giurato con te o con nessuna
ti sembrerà strano, forse non crederai
un giorno mi auguro di reincontrarti
e coi tuoi occhi guarderai
che quest'uomo, il giuramento ha mantenuto
nonostante tu non mi hai creduto,
e mentre scrivo
la gola è stretta in una morsa, mi attanaglia,
stringe forte, fino a togliere il fiato,
vago senza una meta
i miei occhi ormai spenti
non godranno mai più della tua luce,
queste parole son dettate dal cuore
non dalla mente,
che ormai spenta
nulla immagina, nulla pensa,
ma tutto è fatto ormai
e queste, lo so bene,
sono parole che non leggerai mai
ti amo forever.
Anonimo
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    Morte, non sei
    che un'anima
    errante
    per infiniti campi
    desolati
    nella nulla eterna attesa
    che il tuo fuoco
    si ravvivi.

    Anima sola,
    pellegrina,
    calda di amore e di affetto
    che, freddo, brucia
    senza sosta
    nelle anime che non tocca;
    ed è un fuoco senza fiamma.

    Dolce,
    corrotta,
    bellezza in volo
    lentamente interrotta.
    Battito, istante eterno.
    Ospizio di sogni, di fumo
    irrealizzato;
    non si piega
    a te
    la spiga
    più fragile
    del mondo.

    E sei calore immenso.
    Anonimo
    Composta sabato 4 giugno 2016
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      Scritta da: Penna libera

      Oltre ogni confine

      Nutrire l'emozione,
      disegnare l'irreale
      che vive dentro intorno a me
      e che si espande,
      dilaga oltre ogni confine e ti raggiunge.
      E l'universo contribuisce a realizzare questo piano,
      complice e compagno discreto,
      che conosce l'intimo sussurro,
      flebile ma sovrabbondante,
      che diviene fiume in piena
      e soffoca il divieto della coscienza,
      nutrendo il respiro dell'anima!
      Anonimo
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        Scritta da: Pierre

        Notte di pianto

        Il ripetersi incessante d'armonie di pianto,
        ricordi sparsi, persi rancori
        lacrime d'odio e di dolce perdono,
        grida mutate dal pianto,
        desideri, sopiti nell'animo,
        di dolcezze nel mondo sparse
        e nel cuor svanite

        Un lamento costante permane
        nello stravolto volto avvolto nel pianto,
        eterno e muto in frammenti
        tra delicati e devastanti eventi,
        Un lamento sparso nel vuoto
        di un anima dolorante
        che implora dolcezza

        Il gridare d'una sola notte
        di freddo lacrimare,
        il rifletter del vile dolore,
        il tremare della delusione
        coglie convulsi spasmi di pianto
        che, implacabili, conducono
        l'anima a vani pensieri

        Il ricordo di tenere voci,
        suadenti menzogne,
        tormento dell'anima affranta
        e sorgono tra fiumi di pianto
        ingenui perché.
        Ampolle di cristallo s'infrangono,
        fittizie illusioni di relazioni sopite

        Deluse speranze, illuse e tradite,
        rantolano morenti tra crudeli realtà,
        come pesci su nuda roccia
        ma non spirano, vivono sofferenti e contorte
        tra mari di sangue versato
        dal cuore impigliato e squarciato
        da acuminati rovi di false promesse...

        Nulla... né rancore né odio...
        Nulla... nemmeno conforto.
        Solo cupa rassegnazione,
        pace corrotta da un nero oblio,
        vuota serenità dal sapore di morte...
        Un Nulla vorace che tutto divora...
        Unico superstite.
        Anonimo
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          Scritta da: Sto Creando
          Viene fuori
          la sera
          per mangiarmi
          malvagia
          avida
          non l'ho mai sfiorata
          ma è bellissima
          non l'ho mai sentita
          bisbigliare
          ma si era nascosta
          sotto il letto
          e adesso
          è affamata e si dimena
          e fa rumore sulle mie ossa

          saziati, dunque
          lacerami la pelle
          scava
          carne
          cruda
          sbrana ogni centimetro della mia anima
          bevi il mio amore liquido
          consumami e poi nasconditi ancora nella notte
          senza lasciare alcuna traccia
          o miei brandelli.

          E domani, all'alba
          farò fatica a riconoscermi
          e a ricordarti.
          Anonimo
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