Scritta da: Io Io

pazzia

Sono convinto che essere in un mondo cosi ovvio un don Chisciotte
Sia molto meglio che diventare medico o avvocato
E che vivere la vita secondo le idee della gente
E non secondo la mia sia sbagliato

Non aspiro ad essere una nuvola in un cielo nuvoloso
Bensì in quella distesa di tristezza l'unico raggio di sole
Che illumina il mondo e lo rende meraviglioso
E che ti permette di vedere la verità

E se essere pazzo non sia così brutto?
E se essere normale sia noioso?
E se essere un ombra nel buio sia tetro?

Voglio essere pazzo per pensare quello che voglio e come voglio
Per poter trovare la mia libertà e non quella di qualcun altro
Per poter essere cosi folle da cambiare il mondo

Qualche volta ho paura di essere solo contro il mondo
Poi però mi dico: è il mondo che è solo contro di me.
Anonimo
Composta venerdì 21 settembre 2012
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    Scritta da: Giovanna D'Urso

    Dopo la vita

    Assaporavo l'arrivar d'estate innamorata,
    aspettavo le ferie!
    L'auto, un gran rumore.
    E mi trovai ad attraversar una galleria
    per mano un uomo anziano di mia conoscenza,
    un suono d'acqua a breve distanza
    tintinnava solcando la grotta,
    la vecchia signora, seduta sulla seggiola impagliata
    mi sorrideva chiamando a se l'attenzione.
    l'uomo anziano con autorità rispondeva.
    Lei no!
    Continua il cammino,
    la luce mi attirava dei colori meravigliosi
    sprazzi di luce azzurro intenso,
    aumentava la voglia di raggiungerla,
    quando mi sentii afferrare ad un polso,
    un grido, un soffio, e via spazzata con un ascensore veloce
    il rientro in un mondo buio.
    Anonimo
    Composta martedì 10 luglio 1990
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      Le radici

      Ogni giorno viviamo, mangiamo, ridiamo.
      Andiamo a piedi in bici o a cavallo.
      Amiamo anche xke ci hanno dotati di un cuore.
      Certe volte odiamo.
      Siamo rabbiosi o intolleranti.
      Conduciamo una vita che scorre e non si chiede sempre il perché delle cose che avvengono.
      A volte invece meditiamo a lungo, pur senza trovare risposte. Siamo esseri vulnerabili o forti.
      Decisi nelle scelte, maturi.
      A volte fragili e ci sentiamo perduti.
      Siamo così, esseri umani... a volte dominiamo la nostra vita,
      A volte ci lasciamo dominare per stanchezza o opportunismo.
      C'è una parte di noi che muta in superficie come un albero con il passare delle stagioni.
      Fiorisce, dona frutti maturi, perde le foglie secche.
      Ma in profondità, sotto, in segreto, le radici nascoste sono avvinghiate alla terra
      con filamenti teneri e indistruttibili allo stesso tempo.
      Sotto nulla muta, tutto regge e sostiene, tutto dà vita.
      Lì siamo io e te.
      Lì comincia il nutrimento che permette ai rami di espandersi, moltiplicarsi,
      guardare il mondo.
      Viverlo.
      Subirlo a volte o Renderlo migliore. x noi e x gli altri.
      Lì è germogliato il seme che ha dato vita a quel salice piangente. Che sa anche sorridere.
      Lì siamo noi.
      Anonimo
      Composta martedì 4 settembre 2012
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        Scritta da: Jean-Paul Malfatti

        Does it Matter?

        My parents asked me if I am gay.
        I said, "Does it matter?"
        They said, "No, not really."
        I told them, "Yes."
        They said, "Get out of our lives."
        I guess it mattered.

        My boss asked me if I am gay.
        I said, "Does it matter?"
        My boss said, "No, not really."
        I said, "Yes."
        My boss said, "You're fired, QUEER."
        I guess it mattered.

        My friend asked me if I am gay.
        I said, "Does it matter?"
        My friend said, "No, not really."
        I told my friend, "Yes."
        My friend said, "Don't call me your friend."
        I guess it mattered.

        My love asked, "Do you love me?"
        I said, "Does it matter?"
        My love said, "Yes."
        I told my love, "I love you."
        My love said, "Let me hold you in my arms."
        Something matters.

        My God asked, "Do you love yourself?"
        I said, "Does it matter?"
        My God said, "Yes."
        I asked, "How can I love myself? I am gay."
        My God said, "That is the way I made you."
        Nothing again will ever matter.

        Ha importanza?

        I miei genitori mi hanno chiesto se sono gay.
        E ho detto, "Ha importanza?"
        Loro hanno risposto, "No, non molta".
        Io ho detto loro, "Sì, sono gay".
        Loro hanno risposto, "Stai fuori dalle nostre vite".
        Immagino che fosse importante.

        Il mio capo mi ha chiesto se sono gay.
        Io ho detto, "Ha importanza?"
        Lui mi ha risposto, "No, davvero".
        Io ho detto, "Sì, sono gay".
        Lui mi ha risposto, "Sei licenziato, frocio".
        Immagino che fosse importante.

        Un mio amico mi ha chiesto se sono gay.
        Gli ho detto, "Ha importanza?"
        Lui mi ha risposto, "No, davvero".
        Gli ho detto, "Sì, sono gay".
        Lui mi ha risposto, "Non considerarmi più tuo amico"
        Immagino che fosse importante.

        Il mio compagno mi ha chiesto, "Mi ami?"
        Gli ho detto "È importante?"
        Lui mi ha risposto, "Sì"
        Gli ho detto, "Ti amo".
        Lui ha risposto, "Fatti abbracciare".
        Qualcosa ha importanza.

        Il mio Dio mi ha chiesto, "Ami te stesso?"
        Gli ho detto, "Ha importanza?"
        Lui mi ha detto, "Sì"
        Gli ho chiesto, "Come posso amare me stesso? Sono gay."
        Lui mi ha detto, "È così che ti ho fatto".
        Ora nulla avrà più importanza.
        Anonimo
        Composta venerdì 13 aprile 2012
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          Guardo il telefono

          Ti ricordi:
          quei giorni a ridere di noi?
          Giorni a ridere della realtà impossibile ormai creata?
          Tu! Il mio dolce amore ed il mio carnefice.
          Quegli addii, taglienti come lame da macello.
          Le armonie di cui mi hai marchiato
          cedono tempo al silenzio
          Guardo il telefono, sembra stanco.
          Anonimo
          Composta martedì 21 agosto 2012
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            Scritta da: Belluca

            Naufragare

            E adesso
            solo nella mia stanchezza
            come un libro senza pagine
            mal riposto
            carezzato dalla luce di una giovinezza
            sentita già lontana
            giaccio inquieto mirando chissà qual nuova
            speranza cieca
            che il mio fato possa rivelare
            ma so
            ormai
            eroso dalla logorante inquietudine
            che non v'è fine al cercar mio vano
            non v'è rimedio all'incalzante rumore
            l'indefinita ed incessante doglia
            che tutti chiamano vita.
            Anonimo
            Composta giovedì 16 agosto 2012
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